Gentilissime signore. Dieci lettere alle donne della Bibbia/Erodiade madre di Salomé

Foto: Maria Paiato in “Erodiade” Di Giovanni Testori

Signora,
francamente, glielo dico subito, non è per simpatia che le scrivo, ma esattamente per il contrario. E pure subito le dico che non è la sua qualifica di adultera a rendermela cordialmente antipatica, perché in questo senso, purtroppo, non è una rarità, essendo la sua categoria assai rappresentata sia tra i plebei, sia, come la cronaca insegna, tra le teste coronate.

LEI MI È DECISAMENTE ANTIPATICA

Lei mi è decisamente antipatica, anzi mi è proprio odiosa del tutto, per l’orrenda strumentalizzazione che ha fatto di sua figlia Salomè. Nella mia vita ho incontrato una caterva di mamme che han fatto cavolate nell’educazione dei figli, ma, devo onestamente ammettere che, quando non era per ignoranza o per altre ragioni connesse con la fallibilità umana, era sempre per troppo amore: mamme chiocce, mamme sherpa, mamme avvocato, mamme pellicano, che cioè si sbudellano perché i figli abbiano quel successo, quelle realizzazioni che esse non sono mai arrivate ad avere.

Nel caso suo, dati i suoi precedenti e la sua situazione di fatto, anche senza pretendere che mandasse sua figlia dalle orsoline, ci si poteva aspettare che si facesse in quattro, o almeno in due, perché la sua piccola avesse quella formazione che evidentemente non aveva avuto lei, o in subordine, che le fossero risparmiate quelle amarezze che, non lo neghi, sono pane quotidiano in una vita scombinata come la sua. Invece l’ha tirata su né più né meno come lei, precocemente disinibita, libera da tutti i tabù di quella che gli psicologi laicisti chiameranno l’oppressiva morale cattolica. Ma, quel che è infinitamente peggio, l’ha usata per i suoi disegni criminali.

LA SUA FIGLIA OCA COME LEI

La povera cocca, smaliziata a dovere, era certo felice di assecondare lei, sua madre e maestra, nell’idea di far girare la testa al re e ai suoi compagni di bagordi, mettendo bene in evidenza di aver imparato la lezione. Non poteva certo pensare che lei la spingesse a far perdere fisicamente la testa al povero San Giovanni Battista. Vede, Signora? Si può capire, ed è quasi logico, che una madre svampita goda nel vedersi crescere accanto una figlia oca come lei; così pure che una sbandata si senta meno sola se anche la figlia è brava nello slalom tra i comandamenti; ma quello che lei ha fatto fare a sua figlia è il colmo dell’ignominia.

LEI HA USATO LA  FIGLIA COME UN’ARMA IMPROPRIA

Lei diventa così un esemplare criminale, forse il più odioso della storia, della specie di mamme manovriere, che mettono di mezzo i figli, e soprattutto le figlie, nel braccio di ferro psicologico che si gioca tra loro e il “compagno”. A volte la tattica è leggera e anche brillante, come quando i figli distraggono il padre o lo fanno ridere permettendo così alla mamma di vincere il round. Altre volte invece la tattica è dura e plateale: è il caso di quando la mamma spinge i figli a dare un calcio negli stinchi al papà; così lui molla la presa e lei può batterlo comodamente. Altre volte la tattica è più subdola: quando la mamma non può più vincere con le sue armi, si accaparra i figli, li mette contro il padre, che così è costretto a battersi su più fronti e quindi è più facilmente battibile. La tattica più maligna è quella usata da lei: tattica assai praticata, anche se fortunatamente non sempre si arriva al delitto. Essa consiste nel sedurre il padre e nel fargli fare esattamente ciò che la mamma vuole.

ANCHE I PADRI NON SCHERZANO

Oh, certo! Non è che questa tattica sia sconosciuta ai padri. La lealtà nella partita a braccio di ferro tra marito e moglie è troppo impegnativa perché possa essere più facilmente in dotazione presso i mariti che presso le mogli. Tuttavia, pare che le statistiche li diano di fatto decisamente minoritari nella poco encomiabile arte manovriera. Il discorso comunque vale anche per loro. Ci mancherebbe! Ma ora io sto scrivendo di una madre, nella speranza che la sua figura risulti così orrenda da scoraggiare ogni eventuale apprendista, sia femmina sia maschio.

NELLA BIBBIA POCHE FIGURE SONO LOSCHE COME LA SUA

Mi dispiace per lei, Signora, ma credo proprio che nella Bibbia ci siano poche figure fosche come la sua, prive anche del minimo sprazzo di fascino sia pure perverso. Mia madre, che ha letto tutta la Bibbia da cima a fondo, trovava che le frequenti presentazioni di cose brutte che ci sono nel libro sacro potrebbero scandalizzare i semplici. E sa che cosa le ho risposto? Che a volte la Bibbia insegna anche così: col ribrezzo del peccato fa scappare la voglia di farlo.

Sia certa perciò che ogni volta che vedrò madri inclinare anche da lontano verso la sua strada, griderò loro: «Ricordatevi di Erodiade!». Con viva speranza che basti.