Cittadini di serie A e cittadini fuori serie. Un poliziotto rischia la vita per protesta e nessuno ne parla

Foto: Gianni Tonelli, segretario del Sindacato autonomo di Polizia

LA PROTESTA PER LE CONDIZIONI DELLA POLIZIA DI STATO

Dopo uno sciopero della fame di quaranta giorni, il sindacalista dei poliziotti Gianni Tonelli è stato ricoverato per condizioni fisiche ormai precarie. Il motivo della sua protesta non è dei più insignificanti: con mezzi pannelliani, Tonelli ha voluto solidarizzare col collega che aveva denunciato in tv le pessime condizioni in cui sono costrette a lavorare le forze dell’ordine (a partire da un equipaggiamento vecchio e inadatto), ricevendo in tutta risposta un procedimento disciplinare.

L’INFORMAZIONE DISTORTA

La notizia è stata liquidata da poche righe sui giornali e da qualche rapido servizio televisivo, come se fosse una non notizia, come se l’efficacia dell’azione della polizia non riguardasse tutti noi che da quella dobbiamo essere difesi. Sulla distorsione della realtà che troppo spesso operano i sistemi d’informazione si parla spesso, ma qui c’è qualcosa di più e di diverso. Qui non si tratta di casuale disattenzione o di scarsa sensibilità al tema: il caso Tonelli – al di là dei torti o delle ragioni che effettivamente ha – è emblematico del manicheismo che domina un certo modo di vedere e di pensare, per cui una battaglia o un’idea acquistano valore e dignità solo se portate avanti dalle persone giuste, dalla parte giusta.

QUALCUNO È SEMPRE PIÙ UGUALE DEGLI ALTRI

Forse dovremmo rassegnarci, accettare una volta per tutte che in Italia ci sono cittadini di serie A e cittadini fuori serie, figli di un dio minore esclusi dal pubblico dibattito. L’ostracismo riguarda grosso modo tutti i campi del vivere civile: dalla politica, dove – qualcuno lo profetizzò – solo la sinistra può fare cose di destra, alla cultura, per cui a qualche intellettuale si riservano funerali di tv di Stato, mentre ad altri, morti negli stessi giorni, a malapena un trafiletto, dopo averli ovviamente silenziati e marchiati in vita. C’è anche la discriminazione degli ideali e della fede, di cui esponenti del mondo cattolico fanno ciclicamente le spese: se vengono rapite cooperanti di un certo orientamento se ne parla – giustamente – per mesi, quando a morire in Africa sono tre suore (settembre 2014) se ne perde rapidamente la memoria. A qualcuno si permette tutto, ad altri non si perdona niente.

LA COLPA DI NON ACCODARSI

Il Pensiero Unico Dominante impone cosa si deve dire e come bisogna ragionare, dove sta la verità e dove l’impresentabilità, decide destini professionali, assegna patenti di democrazia, modernità e civiltà e a chi non si adegua restano due opzioni: rinnegare le proprie idee o rinnegare se stesso. L’obiettivo finale, particolarmente subdolo, è quello di far sentire in colpa chi non si accoda e non si accomoda, tentando di mantenere indipendenza di giudizio e autonomia critica.
Gianni Tonelli è probabilmente destinato a perdere la sua battaglia: è un poliziotto, dunque non rientra nelle cerchie privilegiate. Ma a lui va riconosciuta tutta la dignità di chi, nonostante tutto, sceglie di scontare un’idea sulla propria pelle, e non su quella degli altri.