Sono passati solo pochi giorni e l’account Instagram, inaugurato dal Papa il 19 marzo scorso con il nome di Franciscus, ha già raggiunto quasi 2 milioni di follower in tutto il mondo. Dopo l’apprezzata esperienza dell’account Twitter @Pontifex, con oltre 25 milioni di seguaci in nove lingue, è stata così avviata con un altro (annunciato) successo una nuova forma di presenza social. La prima foto: Papa Francesco con il pastorale.
Instagram è un social network che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi altri servizi social. Una nuova frontiera, quindi, che permetterà di condividere le immagini e di raggiungere i più giovani, visto l’alto gradimento che questo social riscuote tra di loro. Ma non solo…
Il significato di questa presenza. “Il grande apprezzamento che, nella Chiesa e nel mondo, ha avuto l’account Twitter – ci spiega monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede – ci ha fatto capire che la presenza del Santo Padre nelle reti sociali, con la sua tenerezza e la sua parola di misericordia, fa tanto bene a tutti. Per questo, abbiamo proposto al Papa un’altra strada per diffondere tenerezza e misericordia: l’immagine.
Tutto il mondo resta sempre molto colpito dalla vita, dalla gioia e dalla tenerezza che Francesco trasmette nei suoi gesti semplici. Gesti molto spesso catturati da immagini che non hanno bisogno di alcun commento. Un bacio, una carezza, un sorriso, un abbraccio, un pollice verso, un selfie con i giovani… tutto parla in modo chiaro e non ha bisogno di spiegazione alcuna.
Ne è testimonianza il fatto stesso che le varie immagini sono già molto condivise sugli altri social. Questo progetto, quindi, nasce per rispondere alla richiesta che le stesse reti sociali fanno a Papa Francesco, in modo che i suoi gesti possano raggiungere gli estremi confini della terra”.
Come funzionerà il profilo “Franciscus”? “Instagram – puntualizza il prefetto della Segreteria – non è una biblioteca, in cui il primo giorno è possibile trovare tutto, ma è un racconto in divenire. Si narra una storia mentre la si vive. Sul profilo, appena attivato, c’è una foto (successiva a quella del lancio dell’account) scelta direttamente dal Santo Padre. È un’immagine che lo ritrae con il pastorale, segno del ministero del pastore che ha cura del suo gregge.
A questa foto ne stanno già seguendo altre che quotidianamente “possano sintetizzare il messaggio di tenerezza e di misericordia proprio del giorno”.
L’augurio – conclude monsignor Viganò, prendendo a prestito le parole del Papa nella Bolla d’indizione del Giubileo della misericordia (Misericordiae Vultus, 23) – è che la presenza in questo social, avviata nell’Anno Santo, “ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci”.
Consapevoli, come scrive Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che “l’accesso alle reti digitali comporta una responsabilità per l’altro, che non vediamo ma è reale, ha la sua dignità che va rispettata. La rete può essere ben utilizzata per far crescere una società sana e aperta alla condivisione”.
D’altronde, ricorda sempre Papa Francesco, “comunicare significa condividere, e la condivisione richiede l’ascolto, l’accoglienza”.