Zingonia: un progetto per andare oltre i luoghi comuni e cambiare orizzonte. Anche gli scout al lavoro

Quasi in fondo alla lista dei comuni della provincia bergamasca (anche se, a dire il vero, comune non lo è nemmeno) e, certamente, ultimo dei posti in cui si vorrebbe vivere, Zingonia è tristemente nota per quello che di lei si legge sulle cronache locali. Eppure c’è qualcuno che ha voluto vedere un po’ più lontano, non accontentandosi dei sentito dire, ma volendo conoscere di persona questa città progettata negli anni Settanta e mai finita. “Orizzonte Zingonia” è il nome del progetto di riqualifica territoriale e relazionale che, in associazione con numerosi enti, tra cui Fondazione Cariplo e la cooperativa sociale “Il pugno aperto”, vuole vedere lontano per il futuro di questa terra. Nei giorni scorsi al centro sociale di Zingonia, Orizzonte Zingonia, rappresentato da Marco Vanoli, coordinatoore del progetto, e da Maurizio Bianzini, amministratore di alcuni dei condomini della zona, ha dato il via ad un progetto tanto bergamasco quanto internazionale di rinnovamento di Zingonia: insieme ad alcuni gruppi scout del territorio si sono ritrovati Deni Ruggeri, docente di Architettura del Territorio e Urbanistica Spaziale presso l’Università Norvegese di Scienze della vita (NMBU), nonché coordinatore del centro di paesaggio demografico, in collegamento da Oslo, e Luigi Bartolomei, docente di Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture presso l’Università di Bologna, e da questa in collegamento. Una conversazione virtuale a più voci durante la quale si è delineato quello che sarà il progetto pensato per riqualificare l’area: dal 19 al 29 giugno Zingonia verrà invasa da studenti provenienti da ogni parte del mondo (anche se la multiculturalità è un tratto che da sempre la contraddistingue, tanto nei nomi delle vie quanto nella cultura dei suoi abitanti) impegnati in un workshop del progetto LED (Landscape Education for Democracy, educazione al paesaggio democratico, letteralmente). Obiettivo di questo gruppo di lavoro è quello di trasformare Zingonia in un’area nella quale paesaggio urbano e umano convivano con la sostenibilità ambientale e identitaria dei suoi cittadini. Questo è e sarà possibile soltanto attraverso la collaborazione di tutti, perché “non basta guardare, ma adesso è tempo di costruire e fare insieme attraverso le “native wisdoms”, sfruttare, cioè le risorse locali per dare nuova vita” dice Ruggeri; “Zingone (ideatore e fondatore di Zingoni) aveva un sogno per Zingonia, oggi noi abbiamo un sogno con Zingonia” aggiunge Bartolomei. “Quando t’accorgi che stai guardando lontano, guarda ancora più lontano” (cit. Baden – Powell): questo il motto del progetto, questo lo spirito dei gruppi scout che hanno scelto di dedicare tempo ed energie a Zingonia. “Il progetto è nato perché gli abitanti di Zingonia prendano coscienza e vivano in un ambiente fatto di spazio fisico e sociale, nel quale si crei una comunità solidale e un ambiente sostenibile” afferma Vanoli; “la sfida che Zingonia lancia è quella di mettersi in gioco, di non pensare che non si possa fare più nulla, come se tutto fosse stato già scritto, ma di collaborare, condividere e cooperare per ridare a questo posto la dignità di cui è doveroso tutti i suoi abitanti godano” – continua Bianzini – “c’è da fare per tutti, ognuno secondo le proprie possibilità e secondo i propri talenti”. Numerose, differenti ed entusiaste le risposte degli scout: “Ne abbiamo sempre sentito parlare come di un posto degradato, ma non sapevamo nemmeno dove fosse” dicono i ragazzi di Torre Boldone, “Abbiamo scelto Zingonia perché qui si possono incontrare e vivere che cosa significhino migrazione e interazione e perché vogliamo cambiare l’idea che di questo posto si ha attraverso la cronaca” aggiungono quelli di Seriate, “Zingonia perché è casa nostra e vogliamo riscattarla dai tanti e tristi luoghi comuni” concludono gli scout della zona. Intanto inaugurato anche Condominio Lights, per dare nuova luce ai condomini di Zingonia e non solo.