Divorziati risposati. Lo strano stile della discussione

La discussione sul tema dei divorziati risposati continua sul nostro sito, molto accesa. Ma lo stile di questa discussione da parte di alcuni interlocutori mi sembra permettere, richiedere, anzi, un paio di osservazioni.

La prima parte da una domanda. Ma dentro la Chiesa è possibile discutere? Dovrebbe essere possibile, ma molti dei nostri interlocutori non sembrano molto interessati a discutere, ma piuttosto ad accusare. Non sono interessati a capire le ragioni dell’altro, ma a dimostrare la verità delle proprie. Per essere credenti si deve proclamare che non si deve discutere. Non solo, ma la tendenza di questi credenti tutti d’un pezzo è a condurre tutte le verità che hanno un qualche rapporto con la fede sullo stesso piano: tutte ugualmente importanti, tutte da prendere, pena il finire nelle tenebre esteriori dell’eresia. Una Chiesa così è più vicina alla Chiesa del Grande Inquisitore di Dostoevskij che a quella di Gesù di Nazaret, mi sembra.

Una seconda questione. Alcuni di questi lettori – alcuni, non tutti – danno l’idea di non sentirsi dentro la Chiesa, ma sopra di essa. Arrivano talvolta a giudicare non qualche semplice fedele o un semplice prete, ma il Papa stesso. E parlano con una straordinaria facilità di eresia dei fedeli, dei preti, del Papa. Quello che impressiona ancora di più è che la Chiesa spesso viene giudicata da destra, qualche volta da sinistra ma questi giudici la giudicano sempre da fuori, da sopra, da lato, mai da dentro. Qualche volta ci si imbatte anche in strani personaggi che prima l’hanno giudicata da sinistra, adesso la giudicano da destra. L’unico elemento di continuità tra prima e poi è che, sempre, l’hanno giudicata da fuori, da giudici, mai da fratelli.

Ecco nel nostro piccolo vorremmo dire, ripetere, con forza che intendiamo parlare della Chiesa e anche criticarla da dentro, da figli, non da giudici. Non intendiamo essere, per nessun motivo, dei Sandro Magister o degli Antonio Socci che usano i propri strumenti giornalistici come armi improprie da menare contro la Chiesa.