Italo Chiodi e i suoi paesaggi. Camusi e la sperimentazione musicale. Insieme per Progetto «Z»

Ci sono posti che restano per la maggior parte del tempo «invisibili». È il caso degli studi degli artisti. Luoghi modellati sulla personalità di chi ci abita: a volte chiassosi e disordinati, a volte dominati da un silenzio e da un ordine maniacali. Ma sempre abitati da presenze stimolanti: libri, immagini, oggetti, che per chi li guarda hanno un potere «generativo». Permette di entrare in questi luoghi speciali e «segreti» in modo inedito il «Progetto Z», punto di incontro tra contemporary locus e Invisible Show, due pratiche e due sguardi rivolti alla sperimentazione contemporanea. Si incontrano linguaggi diversi, discipline e missioni artistiche lontane trovano insoliti punti di contatto. Da una parte i luoghi, gli studi, dall’altra le performance musicali di artisti internazionali. «L’esperienza – spiegano gli organizzatori -, oltre a sollecitare confronti e scambi tra arti visive e musica, tra artisti e musicisti di diverse generazioni, geografie e poetiche, offre l’occasione di abitare temporaneamente spazi intimi e sconosciuti della produzione artistica.Z si propone in quattro appuntamenti annuali, diversi fra loro per scelte e proposte, comunicati nel web e svelati, secondo la modalità di Invisible Show, solo al momento della prenotazione on line. Il secondo appuntamento si svolge sabato 23 aprile alle 19 nello studio di Italo Chiodi a Bergamo con il duo di musicisti Camusi. Per informazioni: invisibleshow@yahoo.it. Il progetto Camusi (Bologna) ha come protagonisti Stefano Giust (percussioni) e Patrizia Oliva (voci e suoni). Si concretizza attraverso la libera improvvisazione, dove l’estetica dei due musicisti emerge in una sommatoria di idee e sensibilità al limite con la musica contemporanea, il jazz d’avanguardia, l’elettroacustica e altri generi musicali (trip hop, noise, psichedelia, etnica). La voce, l’elettronica e la batteria hanno pari dignità in una sorta di democrazia strumentale: l’esplorazione elettronica di Patrizia Oliva include il rumore, field recordings, loop vocali e spesso anche il gesto. Il batterismo di Stefano Giust si concentra sull’impulso ritmico e la sua destrutturazione, abbracciando una potente e ruvida spigolosità, i ritmi asimmetrici, il rumore, il silenzio, l’intensità timbrica e l’uso di tecniche estese. Dal 1993, è fondatore e gestore autarchico di Setola di Maiale, etichetta radicale che si impegna a documentare musica sperimentale. Camusi è un progetto che si identifica con l’atto performativo del concerto: il duo è quindi un work in progress musicale che si esprime esclusivamente dal vivo in una condivisione artistica totale. Info: https://camusi.wordpress.com/

Italo Chiodi

Il paesaggio in tutte le sue accezioni è il filo conduttore del lavoro di Italo Chiodi. Lo sguardo personale indaga i micro e macro cosmi della natura attraverso la pittura, il disegno o la scultura, riportando alla superficie elementi poetici che si relazionano di volta in volta allo spazio. All’interno dei luoghi, i gesti e i segni sono tracciati o suggeriti dalla natura stessa assumendo forme e significati sempre diversi. Dal 1995 Italo Chiodi ha esposto in mostre collettive o personali in diverse gallerie italiane e straniere ed è Docente presso L’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove insegna Disegno e Didattica dei Linguaggi Artistici. Recentemente Chiodi ha realizzato una mostra personale di pittura, in occasione del Giorno della Memoria, dedicata all’opera della scrittrice Charlotte Delbo e in collaborazione con Isrec Bergamo. L’artista abita il suo studio da molti anni. Il luogo è uno straordinario spazio di elaborazione, produzione, riflessione e incontro.

www.contemporarylocus.ithttp://invisible-show.tumblr.com/