Longuelo: una rete di tante esperienze diverse per dare all’oratorio una marcia in più

La comunità di Longuelo, piccolo quartiere della città di Bergamo, è dal 2009 senza curato, a causa di una attuale e diffusa carenza nelle vocazioni, unita al fisiologico aumento dell’età della popolazione. Ciò ha portato nel tempo alla responsabilizzazione dei suoi cittadini, coinvolti sempre di più nelle scelte sui temi sociali e in particolar modo nella gestione dell’oratorio, coadiuvati dal parroco.
È interessante osservare le tappe della transizione da un coordinamento dell’oratorio tradizionale, con a capo un prete a una conduzione sempre più laica.
Dal 2009 al 2011 l’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva ha scelto insieme alla comunità di avere una presenza quotidiana nell’oratorio incarnandola in Giorgio Perego, insegnante di religione alla scuola media Nullo, col compito di animare con giochi ed attività i pomeriggi settimanali in oratorio. Nel weekend i seminaristi e i catechisti hanno continuato a svolgere la propria funzione educativa. Nei due anni seguenti la progettualità è stata affidata a Pier, un esperto che ha realizzato un lavoro con alcuni ragazzi cosiddetti “difficili”, fino ad arrivare al 2014, anno in cui l’Equipe Educativa e il consiglio pastorale hanno scelto l’educatore Tommaso Pedrini come coordinatore educativo e dei vari volontari presenti in oratorio, a Longuelo più di un centinaio: “È un progetto nuovo, il mio compito è fornire alla comunità degli strumenti di autogestione in modo che un giorno, forse anche fra un paio di anni, io non sia più indispensabile”. Dalla sua posizione di persona esterna alla comunità, Tommaso può fornire chiavi di lettura differenti riguardo ai temi più sentiti, i quali possono essere influenzati dalle emozioni, assieme a una competenza specifica. L’équipe educativa coordinata dall’educatore si riunisce una volta al mese ed è formata da 14 persone tra cui educatori, volontari e responsabili dello spazio compiti, il parroco Massimo Maffioletti e il seminarista Claudio Bellini. Questa compartecipazione di figure diverse aumenta la base di esperienze condivise, aumentando la conoscenza, la consapevolezza e la responsabilità comuni del contesto sociale in cui la funzione educativa dell’oratorio opera. Inserito nella rete sociale di quartiere come collegamento diretto all’oratorio e quindi alle esigenze dei più giovani, Tommaso ha come obiettivo rendere autonoma la comunità rispetto alla sua presenza. Proprio per questo sta seguendo il corso di perfezionamento a Perugia: “progettualità, gestione e coordinamento dell’oratorio” che lo impegnerà tre giorni al mese per un anno, con a volte la possibilità dell’E-learning, senza necessità quindi di spostarsi da Bergamo.