Papa Francesco apre al diaconato femminile: istituita una commissione di studio. Un segno: più spazio alle donne nella Chiesa

Papa Francesco apre al diaconato femminile. Un’apertura, per adesso, piuttosto prudente: si è limitato ad annunciare che istituirà una Commissione di studio sul diaconato femminile così come esisteva nella Chiesa primitiva, ritenendo che le donne diacono siano “una possibilità per oggi”. Una dichiarazione sollecitata dalle domande (a quanto pare molto incalzanti) delle suore dell’Uisg (l’Unione internazionale delle superiori generali) che oggi ha ricevuto in udienza. Un segno incoraggiante – e non è il solo, nell’ultimo periodo – che mostra la volontà di Papa Francesco di valorizzare il ruolo femminile nella Chiesa.
Non si tratta però, come già qualcuno si è azzardato a commentare, di un’apertura al sacerdozio: il Papa ha solo accettato di chiarire, su sollecitazione delle suore, quale ruolo avessero nella chiesa primitiva le “diaconesse” . Il Pontefice ha raccontato di aver parlato in passato di questo tema con un “buon, saggio professore”, che aveva studiato l’uso delle donne diacono nei primi secoli della Chiesa. Francesco aveva spiegato che non gli era ancora chiaro quale ruolo avessero tali diaconi. “Che cos’erano questi diaconi femminili?”, ha ricordato il Papa di aver chiesto al professore. “Avevano l’ordinazione o no?”. “Era un po’ oscuro”, aveva detto. “Qual era il ruolo della diaconessa in quel tempo?”. “Costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione?”, ha quindi chiesto Bergoglio ad alta voce. “Credo di sì. Sarebbe bene per la Chiesa chiarire questo punto. Sono d’accordo. Io parlerò di fare qualcosa del genere”. “Accetto”, ha detto il Papa successivamente. “Mi sembra utile avere una commissione che lo chiarisca bene”.
E’ comunque un passo storico, che segna – come gesto, per ora, di grande attenzione e disponibilità – un riconoscimento del ruolo fondamentale delle donne nelle comunità cristiane, un ruolo che è cambiato di pari passo all’evoluzione dei costumi nella società. “Diaconia” vuol dire servizio e pensiamo a quanto tempo, energia, impegno regalano le donne a parrocchie, associazioni e movimenti ricoprendo già moltissimi ruoli: quello di catechiste (un ambito dove la loro presenza è nettamente prevalente), nei gruppi caritativi e di animazione, come persone che si prendono cura degli ambienti e delle persone, in particolare delle più fragili. Ma le donne sono state anche attrici di una rivoluzione intellettuale a cominciare dal secolo scorso, più intensa nei decenni del dopo Concilio, quando hanno avuto finalmente accesso agli studi teologici, come afferma la giornalista Lucetta Scaraffia, alla quale è stato affidato (un altro segno importante che va nella stessa direzione) il mensile “Donne, Chiesa, Mondo”, legato all’Osservatore Romano, “Sono le donne che tengono in piedi la Chiesa – scrive Lucetta Scaraffia – e non accettano più di servire senza essere ascoltate” (Leggi qui la nostra intervista).