Donne e chiesa. La vaticanista Giansoldati: “L’apertura di Papa Francesco al diaconato segna una svolta storica”

Papa Francesco ricevendo in Vaticano in udienza 900 religiose dell’Usg, Unione internazionale delle superiori generali, ha annunciato che istituirà una Commissione di studio sul diaconato permanente delle donne. Per Bergoglio le donne diacono “possono essere una possibilità per oggi”.
«Si tratta di una nuova svolta storica del Papa. Infatti, il progetto di Bergoglio, se verrà davvero portato avanti, e se effettivamente darà spazio al diaconato, si annuncia come un passaggio storico. Il diaconato femminile è un’idea che a più riprese è stata avanzata dai tempi del Concilio Vaticano II in poi ma che è sempre stata accantonata. Questo a causa delle troppe resistenze che ha registrato nel mondo ecclesiastico, perché i più tradizionalisti l’hanno sempre ritenuta una breccia per il sacerdozio». Franca Giansoldati, vaticanista e giornalista d’inchiesta del Messaggero, la prima giornalista di sesso femminile ad aver intervistato un pontefice, commenta l’apertura a sorpresa di Francesco, un papa che riesce sempre a sorprendere aprendo nella Chiesa dei percorsi di discernimento e dei processi di studio anche su temi tanto delicati quanto controversi.
Presso l’Aula Nervi il Santo Padre parlando a braccio ha aggiunto che “La Chiesa ha bisogno che le donne entrino nel processo decisionale, anche che possano guidare un ufficio in Vaticano, perché “la Chiesa deve coinvolgere consacrate e laiche nella consultazione ma anche nelle decisioni, perché ha bisogno del loro punto di vista. E questo crescente ruolo delle donne nella Chiesa non è femminismo: la corresponsabilità è un diritto di tutti i battezzati, maschi e femmine”.
Domandiamo alla vaticanista che è stata protagonista di un “selfie” con Papa Francesco scattato sull’aereo papale di ritorno dal viaggio in Israele del maggio di due anni fa, che cos’è il diaconato e cosa potranno fare le donne diacono o diaconesse.
«Il diaconato è il terzo grado dell’ordine ministeriale, insieme all’episcopato e al sacerdozio. I diaconi hanno l’incarico di aiutare nell’organizzazione della liturgia e nelle attività pastorali. Quindi le diaconesse potrebbero leggere la Parola durante la Messa, tenere un’omelia, benedire le nozze, accompagnare i defunti, battezzare i bambini. Inoltre le donne diacono in assenza del sacerdote potrebbero guidare una liturgia che però non comprende la consacrazione del pane e del vino. Tutte cose che già avvengono in tante zone del mondo dove la percentuale dei sacerdoti è insufficiente per coprire i bisogni pastorali», spiega Giansoldati.
Se anche le gerarchie ecclesiastiche vaticane sono rimaste spiazzate dall’annuncio a sorpresa di Bergoglio, il cardinale Kasper, Presidente emerito del Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ha dichiarato che adesso all’interno delle Mura Leonine si aprirà un feroce confronto, perché su questo tema la Chiesa è divisa in due, visto che la paura di molti è che una simile svolta possa precludere al sacerdozio femminile.
«Già all’indomani dell’annuncio papale sulla prossima istituzione della commissione di studio, si sono registrate le prime reazioni negative sia in curia sia fuori dalla curia. L’ala più tradizionalista ritiene che un’apertura del genere porterebbe a snaturare il sacramento dell’ordine sacro», spiega la giornalista del Messaggero.
Ma il diaconato femminile potrebbe essere un altro passo verso la parità, ricordando che esisteva già nelle prime comunità cristiane?
Per Franca Giansoldati «si tratterebbe solo di riconoscere il lavoro che in tante parti del mondo le suore svolgono, di dare una sistematicità al loro ruolo. Sarebbe un cambio di prospettiva per una Chiesa capace di accogliere le donne nella gestione delle parrocchie, delle diocesi, della curia. Ora la figura della donna è schiacciata in ruoli di servizio, generalmente una specie di colf (salvo rari casi)».
Giovanni Paolo II aveva esaltato “il genio femminile” ma aveva scartato l’ipotesi del sacerdozio, Benedetto XVI si era mantenuto in linea con il suo predecessore, ora l’annuncio di Francesco che ha sempre sostenuto che “la Chiesa è femminile”, escludendo almeno per ora il sacerdozio, c’è già chi sostiene, anche per l’età avanzata del pontefice argentino, che la breccia aperta dal papa venuto dalla fine del mondo sarà un lascito per il suo successore.
Una cosa è certa «il cammino delle donne nella Chiesa è più lento rispetto alla società secolare. Esistono donne che guidano Stati, eserciti, che gestiscono multinazionali. Mi chiedo perché l’istituzione ecclesiastica non debba dare una forma al servizio che svolgono le religiose e permettere loro di avere voce in capitolo nella gestione della Chiesa» conclude Giansoldati.