Abbattere le barriere grazie allo sport: in Valle Brembana “una squadra per tutti”

Abbattere barriere nel campo della disabilità non riguarda solo l’architettura. Vuol dire per esempio rendere possibile un dialogo che si riteneva inimmaginabile: quello fra associazioni sportive e servizi sociali. Dialogo fino a poco tempo fa impossibile, non per atteggiamenti di opposizione, ma semplicemente per sguardi reciproci in cui ci si convinceva di non aver bisogno gli uni degli altri. Poi ci si incontra, ci si conosce, si parla e nasce un progetto che cambia le visioni e apre nuove prospettive. “Una squadra per tutti” è il progetto che dal 2014 ha preso forma in valle Brembana e che vede come Ente capofila la Comunità Montana Valle Brembana in partnership con il Centro servizi Bottega del volontariato, l’Asd Rugby Zogno Valbrembana, l’Asd Sci Club Sedrina e l’Us Calcio San Pellegrino. Obiettivo è includere bambini, giovani e adulti con disabilità fisica o psichica all’interno della vita collettiva delle comunità attraverso la strada dello sport. “La valle Brembana – dice Elena Sonzogni, referente del progetto con Sara Leidi – offre la ricchezza di circa sessanta realtà sportive che abbracciano molte discipline, da quelle più classiche e diffuse ad alcune meno note, ad altre che sono strettamente in connessione con il territorio montano o l’ambiente del fiume e dei laghi”. Calcio, basket, rugby, pallavolo, ciclismo e sci sono già attualmente l’ambito in cui la disabilità può giocare le sue chances all’interno di contesti non strutturati in modo specifico solo per atleti disabili, ma in un progetto di inclusione che tiene conto dell’età, delle attitudini e del bisogno specifico. “Lo sport muove un volontariato motivato e attivo nel coinvolgimento, nella pratica, nelle iniziative. E’ un contesto dinamico e positivo in cui le persone seguite dal progetto possono mettere in luce le loro abilità, non sempre solo di carattere atletico, ma anche di supporto alla parte tecnica”. Educatori e psicologi giocano un ruolo fondamentale per un accompagnamento qualificato dello sviluppo del progetto. “Dopo due anni – aggiunge Sonzogni – ‘Una squadra per tutti’ vede per il futuro ulteriori possibili miglioramenti. E’ importante che le realtà sportive, le istituzioni e i servizi sociali si conoscano fra di loro e possano avviare un dialogo costruttivo”. Lo sport può trovare gli stimoli, attraverso il progetto, per muovere nuove riflessioni in ambito educativo, sul terreno della disabilità ancora poco conosciuto. “L’inserimento nello sport –continua – permette ai ragazzi e alle famiglie che vivono situazioni di disabilità o di disagio di trovare spazi di relazione positiva. Attraverso il progetto, in collaborazione con gli Istituti scolastici della valle, stiamo realizzando una mappatura per conoscere gli interessi sportivi dei ragazzi, le attività che già praticano e le difficoltà che incontrano”. Ad allenatori e genitori vengono proposti percorsi formativi e di approfondimento su temi educativi e durante l’anno non mancheranno eventi vallari di promozione dell’attività sportiva ed esperienze residenziali per i ragazzi.

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