Il cardinal Capovilla, l”evangelista di Papa Giovanni”, è morto

È morto il cardinal Capovilla. Nel dirci questa notizia abbiamo la sensazione netta di non dirci qualcosa di scontato. Capovilla era stato fatto cardinale certamente per i suoi meriti personali, ma soprattutto perché, tra quei meriti, c’era il suo legame personale con Giovanni XXIII. Era il legame vivo con quel personaggio vivissimo della nostra terra. Come se, grazie a lui, in qualche modo Papa Giovanni continuasse a essere tra di noi. D’altra parte, il cardinal Capovilla aveva contribuito a tenere viva quella splendida sensazione con la sua instancabile testimonianza. “L’evangelista di Papa Giovanni”, era il titolo dell’ultimo numero degli “Annali della Fondazione Papa Giovanni” che parlava, appunto, di Capovilla: dunque “scrittore” e testimone di una “bella notizia”, della quale non si stancava mai di parlare.

Adesso, con la morte del suo segretario particolare, Papa Giovanni entra totalmente nella storia, nella quale, peraltro, si trova già da molto tempo: il legame più vivo con lui se ne è andato e quindi la distanza fra noi e lui aumenta. Di conseguenza diventa ancora più nostro dovere studiarlo nella sua straordinaria grandezza, anzitutto. Ma diventa ancora più evidente che Papa Giovanni resta vivo se resta vivo quello che lui e il Concilio hanno detto. La storia della Chiesa non è soltanto storia e il cardinal Capovilla ce lo ha instancabilmente ricordato.