Onp Bistrò: uno spazio da vivere, dove anche la fragilità trova casa

Andrea ha 23 anni, è di Bergamo e lavora a Onp Bistrò da quando il nuovo locale è stato aperto. È in servizio ma mentre chiacchiero con lui si siede con me: ha voglia di raccontarsi. Bastano poche domande per dare il via a un fiume di parole, emozioni e desideri, come è giusto che sia alla sua età. Mi racconta del suo rapporto con la Cooperativa Namasté che in tutto e per tutto si è fatta carico della sua storia e provvede alla sua formazione e agli altri bisogni più elementari, come avere un posto in cui stare, un posto da chiamare “casa”. Andrea sogna il giorno in cui non dovrà più dipendere da nessuno e potrà affrontare il mondo del lavoro con l’esperienza che nel corso di questi anni sta facendo supportato da educatori e coordinatori dalla cooperativa. Come tutti i giovani spera di trovare presto un lavoro che gli permetta di essere autonomo, che gli permetta di dimostrare di saper fare qualcosa, un lavoro che gli dia la possibilità di imparare. Nonostante ONP Bistrò sorga in quello che fino a qualche decennio fa era lo spaccio – bar dell’ospedale psichiatrico di via Borgo Palazzo, oggi questo locale offre la possibilità di sedersi in un ambiente confortevole, curato e luminoso, di consumare una colazione o un pranzo, di approfittare di ambienti dedicati alla lettura e all’incontro e soprattutto, a chi come Andrea vive una situazione di fragilità, offre la possibilità di riscoprirsi capaci di lavoro e di dignità. Il recupero dello spazio e la realizzazione del Bistrò sono stati possibili grazie all’impegno dell’asst “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, dell’ATS di Bergamo, dell’Associazione di Promozione Sociale “Circolo Ricreativo Day Care” (meglio nota come APS), di Fondazione Cariplo e della cooperativa La Bonne Semence. ONP Bistrò è gestito da La Magnolia catering, un servizio della cooperativa sociale Namasté finalizzato all’inserimento lavorativo nel ramo della ristorazione; Andrea è uno di quei ragazzi che oggi grazie all’apertura di ONP Bistrò ha la possibilità di imparare un lavoro che gli permetterà un domani di trovare un’occupazione nonostante la sua fragilità. L’obiettivo del progetto, realizzato grazie a un lungo e costante lavoro di rete tra tutti gli organismi coinvolti è quello, come ha sottolineato nel suo intervento Massimo Rabboni, direttore del reparto Psichiatria II dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, di valorizzare le potenzialità dei percorsi riabilitativi. Il reinserimento nella società di quanti vivono la fragilità attraverso un percorso di cura che non si limita all’attenzione verso la malattia ma che si concretizza in progettualità lavorativa consente alla persona di espandersi e di rapportarsi al mondo esterno recuperando la propria dignità di uomo aldilà di ogni forma patologica. Tra i vari interventi, Camilla Morelli, presidente dell’associazione “Piccoli passi per…”, gruppo di mutuo aiuto per i familiari di persone che vivono la fragilità psichica, sostiene che nella rivalorizzazione di questo luogo “si consegna alla città uno spazio nuovo”. Tuttavia questo spazio ha anche una sua storia che non può essere dimenticata: le opere di Tarcisio Merati esposte in sala sono testimonianza di quelle storie segnate dall’esclusione, dalla mancanza di diritti e da forme di violenza che spesso giungevano a privare della loro dignità le persone che hanno abitato queste mura. Oggi, nonostante l’apertura di ONP Bistrò rappresenti un punto di arrivo non indifferente per la città e per l’ambito sociale, la strada verso il reinserimento di quelle persone che vivono la fragilità psichica è ancora lunga e in salita, forse proprio a motivo della diffusa paura riguardo la malattia mentale. L’obiettivo di questa nuova struttura è quello di sensibilizzare la società affinché si possano superare la difficoltà nel confrontarsi con il disagio psichico, garantire alle persone che vivono questa fragilità le risposte giuste ai loro bisogni e valorizzare le risorse personali per garantire, aldilà della malattia, la migliore esistenza possibile. Senza dubbio la realizzazione di ONP Bistrò permette a tutte quelle persone che vivono il disagio psichico di trovare uno spazio in cui riscoprire il proprio essere capaci, in cui poter guardare oltre la propria malattia e progettarsi. Negli occhi di Andrea c’è la voglia di sentirsi utile, di costruire con le proprie forze un futuro, di poter essere guardato come una persona che al pari di tutte le altre sogna, spera e progetta perché la persona non è solo la sua fragilità e qui a ONP Bistrò tutto questo è realtà.