Ataya, un manuale per imparare l’italiano: la «grammatica del tè» per combattere l’isolamento

Imparare l’italiano in modo semplice e veloce, nelle situazioni quotidiane: uscendo, incontrando, comunicando, come sono sempre stati abituati a fare la gran parte degli immigrati arrivati nel nostro Paese (persone che  molto spesso arrivano a conoscere anche 5 o 6 lingue, imparate non a scuola ma vivendo, lavorando, trovandosi obbligati a comunicare). Ora è possibile con «Ataya».Un manuale pensato per combattere l’isolamento e dare concretezza a quanto studiato con uscite didattiche di fine unità, mettendo in pratica le funzioni e il lessico studiati, con uno stimolo a presentarsi alle persone e stimolare all’utilizzo dei servizi.  «Ataya» in wolof, il dialetto senegalese, significa tè ed è anche il titolo del manuale multilivello per immigrati adulti realizzato dalla Cooperativa Impresa Sociale Ruah e dalla Comunità Immigrati Ruah distribuito da Sestante Edizioni. È un libro pensato e scritto a quattro mani da Elisabetta Aloisi e Adriana Perna, rispettivamente coordinatrice della Scuola di italiano Ruah e insegnante della stessa. Un manuale dunque concepito per chi, neo arrivato in Italia, ha poca familiarità con la lingua e la cultura italiana, realizzato da chi con queste persone ha a che fare da anni.

«Ataya» è uno strumento che vuole essere utile a tutti gli immigrati e agli insegnanti che lavorano nei centri di accoglienza: le immagini, le guide per le uscite didattiche, i giochi e gli spazi di confronto sono pratici strumenti di integrazione. Questo libro semplificherà la vita quotidiana e la comunicazione esplorando tutti gli argomenti utili a questo fine: accoglienza, lavoro (trattato più in chiave informativa e interculturale  che di ricerca, per la quale è ancora presto), cibo, telefonare (uno strumento fondamentale per chi manca da casa anche da diversi anni), descrizione di sé, salute, servizi e uffici del territorio, mezzi di trasporto, cura della casa (che affronta in parte la difficoltà del lavoro di comunità), il viaggio e racconto di sé. L’approccio è semplice e l’utilizzo di immagini autentiche e interculturali stimola la formazione. Per ogni argomento trattato le immagini evocano le tradizioni culturali di altri Paesi. Questo per accogliere, tranquillizzare, stimolare al racconto di sé. Il libro è semplice e veloce da consultare, presenta varie sezioni per ogni unità: «di cosa parliamo?» è la motivazione iniziale; «capiamo» è la grammatica (presentata in questo libro in maniera induttiva e molto semplice e ridotta), «scriviamo», «leggiamo» e «parliamo» sono le altre sezioni. Per rendere più facile l’apprendimento i pronomi personali e le categorie di maschile e femminile, singolare e plurale, sono indicate con icone che ritornano in tutto il libro. Nel manuale è presente inoltre una parte dedicata ad un momento di confronto interculturale dove lo studente può confrontare l’Italia con il proprio Paese e quello degli altri studenti, facendo emergere, raccontando e condividendo somiglianze, differenze, eventuali difficoltà.

Questo manuale è stato ideato e realizzato dalla «Scuola di italiano Ruah»  che nasce a Bergamo nel 1991, con l’obiettivo di insegnare italiano L2 (livello 2) agli adulti immigrati. Ha una media di 1.200 alunni l’anno, provenienti da 75 nazioni. La scuola organizza inoltre attività complementari quali uscite didattiche sul territorio, laboratori di narrazione, servizio di baby sitting.

Per ordini e informazioni: Sestante edizioni info@sestanteedizioni.it 035-4124205, www.sestanteedizioni.it