Papa Francesco promette ai terremotati: «Verrò a portarvi l’abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana»

Dopo l’Angelus in Piazza San Pietro il Santo Padre ha reso noto ai fedeli l’intenzione di portare  l’«abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana» alla popolazione del Centro Italia, colpita dal terremoto avvenuto la notte tra il 23 e il 24 agosto scorso. La notizia ha rincuorato ed emozionato gli sfollati che hanno vissuto la loro prima domenica nelle tendopoli.

«Desidero rinnovare la mia vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni. Penso in particolare alla gente di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, Norcia. Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni. Preghiamo per i defunti e per i superstiti. La sollecitudine con cui autorità, forze dell’ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose», ha detto Bergoglio parlando dalla finestra del suo studio in Vaticano. «Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l’abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana», ha concluso il Pontefice invitando i fedeli di Piazza San Pietro a pregare «per questi fratelli e sorelle tutti insieme», recitando quindi un’Ave Maria.

Il viaggio sarà presumibilmente di una giornata intera, quasi sicuramente tra ottobre e Natale. Il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha dichiarato: «Aspettiamo il Papa, siamo commossi per la solidarietà ricevuta», giacché la notizia che Bergoglio visiterà i luoghi colpiti «è un grande conforto». Il vescovo di Rieti, Monsignor Domenico Pompili commentando l’annuncio del Pontefice ha rivelato che Bergoglio «chiama tutti i giorni, chiede come stanno andando le cose ed è disponibile ad aiutarci in ogni momento. Vive questo dramma dall’interno, lo sentiamo vicino».

Sin dai primi momenti del sisma Francesco è stato in contatto con il vescovo, che negli ultimi mesi lo ha accompagnato in un paio di uscite a sorpresa nella sua diocesi. Pompili, dopo aver celebrato messa nella tendopoli principale di Amatrice, ha accolto con gioia l’annuncio del Pontefice: «Mi pare sia veramente una bella notizia. Tutti in realtà desideravamo questo. Il fatto che lui lo abbia manifestato esplicitamente è di sicuro incoraggiamento in questo momento. Penso che un po’ tutti non aspettiamo altro che questo». Bergoglio visiterà anche le zone del Piceno tragicamente colpite, nella diocesi di Ascoli, accompagnato dall’altro vescovo, monsignor Giovanni D’Ercole, e l’area di Norcia, in Umbria.

La Protezione Civile ha aggiornato a 291 il bilancio delle vittime del sisma. La Prefettura di Rieti ha rettificato il numero precedentemente fornito e ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime nel reatino a 240, di cui 229 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 nelle Marche. Più delicata la questione dei dispersi che per il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio potrebbero essere dieci, un numero che però attribuisce al sindaco di Amatrice. «Noi non facciamo numeri sui dispersi per la difficoltà di dimensionare il fenomeno. Se il sindaco ha contezza che ad Amatrice manca una decina di persone all’appello, noi lavoriamo per ritrovarle». Infine, se il governo ha annunciato: «Via dalle tende in un mese», i pm ora indagano sulle ristrutturazioni killer, annunciate e mai iniziate. Basta guardare le rovine di Accumoli e di Amatrice, le macerie di quelle abitazioni private e di quegli edifici pubblici parlano da sole.

Foto ©Siciliani-Gennari Sir