Il caso Roma. Che cosa dice e che cosa potrà dire nel futuro

Il caso di Roma è proprio un caso. Nel senso che c’è dentro proprio tutto quello che ci si può aspettare dalla politica, quella politica decadente che il movimento di Grillo vorrebbe archiviare. La Raggi che sa che la Muraro è indagata e la sceglie comunque; informa Di Maio che dice di aver letto male la mail; gli altri del direttorio che non ne sanno nulla; un nuovo assessore scelto oggi e sconfessato domani: De Dominicis; le diverse “anime” del Movimento che si scontrano (con i Cinque Stelle non si può parlare di correnti: si deve dire “anime”). Ma gli interessati assicurano che il Movimento è più che mai unito. Sono i giornalisti che hanno capito male. I giornalisti capiscono sempre male.

Due banali considerazioni. Una su quello che sta capitando. Il Movimento sta confrontandosi con la politica impegnativa e, a Roma soprattutto, difficile. Le sbraitate da piazza non servono più. Tra l’altro è significativo che Grillo, adesso che si deve fare politica, non fa politica. Se ne sta fuori e fa il garante. Ma i garanti devono garantire che qualcuno faccia quello che loro non fanno. Vedremo se il garante Grillo servirà alla Raggi. Il minimo che si può dire è che non è sicuro.

La seconda considerazione su quello che potrà capitare. I grillini, con queste vicende, appaiono un po’ meno diversi dagli “altri”: sono maneggioni e politici anche loro, come i loro avversari. Resta da vedere come reagirà l’opinione pubblica. Da ricordare che, alle prime polemiche attorno alla Amministrazione di Roma, la simpatia per la Raggi non diminuiva ma aumentava. Difficile dire se sarà così anche stavolta: se cioè le disavventure di questi giorni provocheranno un rinfocolarsi del patriottismo di partito in favore della sindaca di Roma. Oppure se, al contrario, provocheranno una scivolata a valle dei consensi. Vedremo.

Intanto, come sempre, chi ci perde sono coloro che dovrebbero essere i primi a guadagnarci: i Romani. Chissà se, prima o poi, qualcuno comincerà davvero ad amministrare la capitale.