Domenica 18 settembre la diocesi di Bergamo promuove il Giubileo dei Migranti: un momento forte di scambio, incontro e dialogo tra culture e tradizioni diverse, dal quale far nascere «nuove opportunità di prossimità e di misericordia». «La misericordia di Dio si manifesta nelle persone che incontriamo lungo il cammino» come ricorda Papa Francesco nella bolla di indizione “Misericordiae vultus”.
In questi tempi fortemente caratterizzate dai flussi migratori, capita che gli studiosi del fenomeno e delle statistiche rappresentino graficamente questi flussi attraverso fasce colorate. A questa modalità si ispira il logo individuato per il Giubileo dei Migranti, una sorta di «rosone» vivace, colorato con tante fasce che dal mondo, il cerchio più grande, convergono nella piazza, l’abbracciano e, circondandola, si uniscono, creando un insieme dinamico che funziona nella forza dell’intreccio stesso. Ogni fascia colorata resta collegata al punto di partenza, mantenendo così un legame con le origini che, nell’intreccio centrale non può che arricchirsi delle e con le esperienze di tutte le altre.
Queste fasce colorate saranno protagoniste anche delle celebrazioni che animeranno questo Giubileo: come segno per tutta la città, alle 16 ci saranno punti di raccolta e accoglienza dei partecipanti in quattro luoghi del centro (il centro San Lazzaro , l’Istituto Palazzolo , l’oratorio di San Giorgio e il Quadriportico del Sentierone) e da questi 4 punti le persone convergeranno, accompagnate da momenti di riflessione e animazione, verso piazza Pontida, dove celebrare l’incontro che diventa “Porta Santa” e rilanciare l’auspicio di Papa Francesco: «Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!» (Evangelii Gaudium 210).
Questa sequenza di movimenti vissuti attraverso le fasce colorate saranno anche il modo per rendere effettive le condizioni di giubilo riportate nello slogan: COSTRUIRE PONTI, ATTRAVERSARE PORTE, INTRECCIARE FUTURO. Queste azioni, che si presentano come possibili nuove opere di misericordia, dicono del partire da punti distanti e poi incontrarsi per procedere insieme.
Alle 18 i partecipanti si riuniranno nella basilica di Sant’Alessandro in colonna per la Santa Messa presieduta da monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. Anche in questa giornata si esprime l’attenzione ai migranti della diocesi, espressa di recente anche nella Circolare Diocesana «Lo portò in un albergo e si prese cura di lui», dove si auspicano «azioni di interazione tra molteplici volti e storie di vita per costruire e promuovere insieme un futuro condiviso».
Per informazioni e materiali www.diocesibg.it