Una rete di famiglie e di volontari per aiutare le vittime della tratta. Al lavoro con la Fondazione Gedama

Due nuovi progetti per aiutare le vittime della tratta, le donne rese schiave che si trovano anche lungo le strade della nostra provincia. A proporli è la fondazione Gedama, al lavoro in Bergamasca ormai da quasi vent’anni. I due progetti in partenza riguardano la formazione dei volontari e la creazione di una rete di sostegno familiare intorno alle attività di strada della Fondazione.
Il primo è «Libera, unità di strada» un corso di formazione per volontari che vorranno aiutare la Fondazione nell’impegno ad affiancare le vittime della tratta e dello sfruttamento nella prostituzione. Gli incontri si svolgono da martedì 11 ottobre a martedì 15 novembre con orario fisso dalle 20,30 alle 22 nella struttura della Casa Famiglia GE a Ponte San Pietro. Si parlerà delle motivazioni che hanno spinto a diventare volontari, si faranno approfondimenti di gruppo e poi una prima uscita. Si passerà poi a spiegare la difficile situazione della tratta della prostituzione con particolare riferimento a Bergamo, come si muove la Fondazione Gedama e in cosa consiste il Progetto unità di strada e «libera». Gli ultimi due incontri saranno poi incentrati su contenuti e metodologia di strada, un dialogo e confronto tra i partecipanti e ci sarà anche una seconda uscita in strada. Dal 1998 l’Unità di Strada ” Libera “, composta da volontari, esce sulle strade per incontrare persone, instaurare una relazione di aiuto e liberazione. Durante le uscite vengono distribuiti anche bevande calde, volantini con informazioni importanti, segni religiosi e altro materiale e a volte generi alimentari o medicine.

Il secondo progetto è quello delle «Famiglie in rete». «Aderisci al gruppo famiglie in rete» è la proposta di far gruppo con altre famiglie per varie forme di aiuto e accoglienza. La fondazione intende creare una rete di famiglie aperte e collaborative. L’obiettivo fondamentale è la rigenerazione nell’amore delle persone accolte che da situazioni di diversa povertà risalgono piano piano verso una piena libertà, un’integrazione e una vita diversa. L’obiettivo finale è l’accompagnamento alla piena autonomia e integrazione. Questo progetto comprende anche «Pronto intervento», la predisposizione di luoghi adatti a offrire una prima e immediata accoglienza alla persona che chiede aiuto e decide di lasciare la strada. Sarà poi anche un contesto accogliente per decidere cosa fare di sé e della propria vita. Gedama ricerca quindi «famiglie in rete» disposte ad aiutare e ospitare queste donne in difficoltà.
La fondazione lavora normalmente su tre progetti: l’Unità di strada «Libera» con lo scopo di dare libertà e dignità alle ragazze salvate dalla “strada”; «La Casa Famiglia GE», con famiglie volontarie che aiutano famiglie bisognose. Entrambi i progetti intendono prendere a cuore “la donna” che, a partire dalla prostituzione è segnata, oggi, da altre forme di povertà. Per informazioni: Telefono 035 4156699 Cellulare 334 7447881 sito: www.fondazionegedamaonlus.org e-mail: info@fondazionegedamaonlus.org.

Foto di apertura del post © Siciliani Gennari Sir