«African boys», la canzone di Cato dedicata ai migranti. I 25 anni della Ruah a ritmo reggae

Cato non si ferma mai. Nel 2014 l’omonimo disco d’esordio, ora un nuovo disco, anticipato da «African Boys», primo singolo che viene presentato con un videoclip girato da Emiliano Perani presso il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di San Paolo d’Argon (BG). «African Boys» è infatti una canzone roots-reggae dal ritornello incalzante che Cato dedica ai migranti, dopo aver raccolto oltre cento testimonianze di richiedenti asilo con cui Roberto Picinali (questo il vero nome di Cato) è a contatto quotidianamente. Ma il brano è anche la colonna sonora delle celebrazioni per i venticinque anni di vita di Ruah, la cooperativa sociale bergamasca nella quale Cato lavora come operatore in due dei 35 centri di accoglienza che la Cooperativa Ruah ha in gestione per conto di Associazione Diakonia – Caritas Diocesana Bergamasca. Lontano da ogni pietismo e retorica del dolore, il video di “African Boys” affronta la tragica questione migranti con uno spirito leggero e divertente. L’imprevedibile follia di Cato incontra la vitalità degli ospiti del centro di accoglienza e le scanzonate coreografie dei Dynamite Crew. Il risultato è un clip che esprime tutta la speranza e la voglia di riscatto di chi è stato costretto ad abbandonare la propria terra d’origine. L’atmosfera di “African Boys” rappresenta al meglio il mood di “+ Love – Stress”, il disco roots di Cato in uscita a novembre. Un lavoro che torna alle radici della musica di Roberto (già componente della patchanka band Namastè) e mescola reggae, rock, blues, surf, folk ed elettronica, senza tralasciare le “classiche” e rotondissime ballad pop-rock in stile Cato e la consueta solarità contagiosa. Nel segno di “+ Love – Stress” – slogan che vale anche come una dichiarazione di amicizia e accoglienza verso il prossimo – Cato è riuscito a coinvolgere nella lavorazione delle sue nuove canzoni ben ventuno musicisti, alcuni dei quali sono fra i migliori esecutori della scena musicale bergamasca. D’altra parte con la sua musica Cato ci ricorda che, nonostante tutto, la vita merita di essere vissuta perché c’è sempre un modo per cercare la felicità. E quando ci si ritrova nelle situazioni più stressanti delle nostre giornate a canticchiare mentalmente una delle sue canzoni allora viene decisamente voglia di dargli ragione.