Il momento più liberatorio della giornata di uno studente, senza alcun dubbio, è quello in cui suona l’ultima campanella: dopo tante ore tra i banchi finalmente la mente si può concedere una pausa, ma non per molto. In un tranquillo pomeriggio feriale difficilmente manca l’appuntamento con i compiti che di questi ultimi tempi sembra essere sempre più faticoso e discusso.
Per far fronte a questi problemi, numerosi volontari hanno deciso di mettere a disposizione il proprio tempo per far nascere doposcuola atti ad aiutare i ragazzi nello studio. Sul territorio bergamasco ce ne sono molti, e spesso trovano posto negli oratori. Uno di questi è il “Fuoriclasse” organizzato da Orizzonte Zingonia per ragazzi di quinta elementare e di prima e seconda media. A parlare dell’opportunità in questione è Luisella Mastio, una venticinquenne di Verdellino, che opera come volontaria aiutando i ragazzi nello svolgimento dei compiti.
“Il Fuoriclasse è un doposcuola nato quattro anni fa su iniziativa di Orizzonte Zingonia che ha trovato l’immediato sostegno dell’amministrazione comunale, dell’istituto comprensivo, della parrocchia e della cooperativa il Pugno Aperto – racconta Luisella -. Grazie alle preziose collaborazioni e alla generosità dei volontari, la proposta ha preso forma e ha riscosso molto successo tra i ragazzi poiché rappresenta un’occasione per affrontare i compiti in compagnia dei propri amici e con al proprio fianco un valido sostegno.”
Il progetto, però, non si limita allo svolgimento dei compiti. L’obiettivo che si pongono ogni anno gli organizzatori è anche quello di creare una rete di solidarietà e supporto tra volontari, alunni e famiglie per valorizzare il processo sociale, educativo e integrativo con cui ogni cittadino è chiamato a confrontarsi. Non a caso, durante l’anno, vengono proposti laboratori di vario genere mettendo a disposizione le risorse presenti sul territorio.
Per attuare un’iniziativa di tale portata è fondamentale l’aiuto dei volontari, ma quali sono i requisiti necessari per dare una mano nel contesto di Fuoriclasse? “Per aiutarci bastano tanta buona volontà e tempo da offrire con generosità” risponde Luisella che continua il suo racconto descrivendo il clima che si avverte al doposcuola. “L’atteggiamento dei bambini è molto propositivo e costruttivo perché vengono guidati e invogliati a mettere in campo le loro doti in un contesto extra scolastico dove gli viene richiesto di collaborare, interagire e sostenere i propri amici. I ragazzi sono e si sentono parte attiva del Fuoriclasse dato che tutti possono donare qualcosa in base alle proprie attitudini.”
Un argomento spinoso come quello dei compiti al Fuoriclasse si trasforma in un’occasione di confronto tra ragazzi che possono mettere in gioco le loro abilità, quale miglior fondamento per costruire il futuro? Siamo cresciuti in una società che ci ha abituati a frasi come “Con la cultura non si mangia”, ma senza cultura non saremmo nient’altro che un popolo dalle origini perdute e malleabile agli occhi dei potenti. Il Fuoriclasse sarà pur una piccola realtà eppure ha la capacità di ricordarci una grande lezione: l’istruzione è una possibilità, un punto di forza che è a disposizione di tutti.