Festa di tutti i santi. Alla ricerca di santi straordinariamente ordinari

Immagine: Fra Angelico (circa 1423-1424), I precursori di Cristo con tutti i santi ed i martiri del paradiso –  National Gallery, Londra

Festa importante e rischiosa, quella di tutti i santi. Rischiosa perché ripropone la figura del santo, che è figura che si deve imitare ma che è anche, insieme, difficile da imitare.

Bisogna riconoscere, infatti, che le figure di santi della tradizione cristiana propongono tratti che sono, quasi sempre, eccezionali. Intanto sono eccezionali proprio perché santi: hanno esercitato “in forma eroica” le virtù cristiane. Così detta la formula tradizionale con cui la Chiesa giustifica la canonizzazione di un cristiano. L’eroismo, va da sé, è un modo di essere fuori dell’ordinario. Ma non è solo quello. Molte figure di santi sono straordinari per quello che hanno detto, per quello che hanno fatto, per i miracoli che hanno segnato la loro vita. Molti cristiani ammirano e pregano questi santi proprio per i tratti “straordinari” che li caratterizzano, soprattutto per i loro miracoli. Da sant’Antonio da Padova, a santa Rita da Cascia, a san Gennaro, a Padre Pio, a tanti altri… La devozione popolare parte dai miracoli per arrivare alla santità. La santità convincente è una santità miracolosa. Una devozione siffatta ha qualcosa dello spettacolo: messa in scena, raccontata, ammirata, ma lontana. Io, infatti, non potrò mai essere come sant’Antonio e non potrò avere le stigmate come Padre Pio e il mio sangue – supposto che ne rimanga dopo che me ne sarò andato – non si scioglierà di sicuro. Non sono san Gennaro.

Per questo è importante che, tra “tutti i santi” della festa di inizio novembre si possano scegliere figure di santi “ordinari”, santi, certo, ma ordinari. Si potrebbe dire: degli uomini e delle donne straordinariamente ordinari. Ce ne sono, naturalmente, e molti. Mi piace citarne uno che conosciamo molto bene: papa Giovanni. Proprio normalissimo non è perché è papa e noi, noi comuni mortali, di solito papi non siamo. Ma riguardo alla sua santità gli manca totalmente l’aspetto spettacolare dei miracoli. Non ha mai fatto miracoli da vivo e ha avuto le sue difficoltà anche a farne da morto. Tanto che, per essere dichiarato santo, ha avuto bisogno della spinta vigorosa di Papa Francesco che lo ha canonizzato anche senza il miracolo previsto dalle procedure della Chiesa.

Ecco, forse, di una santità così ha bisogno il credente moderno anche e soprattutto per cercare di amare il Signore là si trova: famiglia, lavoro, relazioni, dovunque e sempre, lungo tutta la sua vita.