«Sbirro a chi?» in un libro la storia di Elio Carminati, un poliziotto «con il cuore di un frate francescano»

«Un corpo possente che incute paura ma racchiude un cuore da frate francescano», così l’amica e procuratore della Repubblica Carmen Pugliese descrive il grande poliziotto in pensione, dal cuore tenero Elio Carminati, il protagonista del libro «Sbirro a chi?» scritto dal giornalista ventisettenne e collaboratore del nostro settimanale Santalessandro.org Federico Biffignandi presentato la sera del venerdì 11 novembre alla DomusBergamo.

Elio Carminati, bergamasco, 57 anni, alto, muscoloso, i capelli bianchi, colpisce sicuramente a un primo sguardo per il suo aspetto imponente, ma quello che rimane impresso poi è il suo carattere semplice e umile quando sta in mezzo agli altri; «un poliziotto diverso dagli altri perché ha passione per il proprio mestiere e sa mettere insieme la testa, il cuore, la razionalità, la lucidità e una solida gerarchia di valori» commenta il giornalista e scrittore Federico Biffignandi.

La scelta di intraprendere un mestiere come quello del poliziotto è stata ponderata fin da piccolo a causa di episodi di bullismo, innestati su uno sfondo familiare un po’ particolare. Carminati vedeva i poliziotti come eroi che risolvono le «ingiustizie» e proteggono i deboli; inizialmente, si dedicò ad altre professioni perché arruolarsi in una scuola di polizia voleva dire stare lontani da casa e perciò una volta risolti i problemi familiari, ha potuto frequentare la scuola di polizia ad Alessandria e poi iniziare a lavorare operativamente nel campo nelle squadre mobili di Lecco, Bergamo (sino al 2013) con aggregazioni a Genova, Venezia e Palermo nel corso del maxi processo della mafia; ammette Elio Carminati:«la difficoltà principale è stato conciliare quest’attività con la vita privata e ringrazio in particolare una donna molto speciale, mia moglie Stefania (presente all’incontro) che mi è stata sempre vicino».

Il libro «Sbirro a chi?» nasce, come spiega Elio stesso «dalla forte insistenza di due ragazzi dell’Oratorio San Paolo, Simone e Marco che hanno contattato Federico».

Il giovane giornalista, per scrivere questo libro, si è fatto «guidare dall’istinto e dagli articoli di cronaca nera ritagliati da Elio dove lui veniva citato nelle sue imprese eroiche da poliziotto» e aggiunge, «ho selezionato con lui alcuni episodi che racchiudono ognuno un macroargomento: dallo spaccio di droga, arresti per estorsione alle battaglie fuori e dentro gli stadi cercando di mettere in primo piano l’indole di Elio uomo, umile e modesto come si è sempre dimostrato nelle nostre chiacchierate».

La scelta del titolo, invece è stata fatta di comune accordo sia da Elio Carminati sia dall’autore Federico Biffignandi: è una scelta di denuncia verso la parola «sbirro» definita offensiva per etichettare le forze dell’ordine che non sono solo quelle che sparano e ammanettano. Dietro alla loro divisa sono delle persone con una loro storia e un bel carico di umanità. Commenta Federico Biffignandi: «È un titolo che trasmette al lettore un impatto forte, in abbinamento poi allo sfondo blu e la scritta bianca che richiamano i colori della Polizia» e aggiunge che «il titolo non si riferisce solo a Elio ma si riferisce anche allo smascheramento dello stereotipo del cattivo poliziotto e dei criminali che non sempre sono cattivi, a volte sono delle persone fragili che Elio grazie alle sue parole è riuscito a rieducarle e a riportarle nella giusta via».

Numerosi i partecipanti alla presentazione del libro: c’erano anche alcuni conoscenti del poliziotto e un ultras atalantino che ha instaurato con Elio una sorta di amicizia e in questa occasione lo ha ringraziato per i suoi «schiaffi» e «rimproveri» severi ma giusti, meritati per il suo cattivo comportamento e quello degli altri ultras. Gli ha detto: «Allo stadio ora si sente la tua mancanza».

Federico Biffignandi è un ventisettenne nato ad Alzano Lombardo in provincia di Bergamo. È un giornalista professionista che collabora dal 2011 con L’Eco di Bergamo e il settimanale Santalessandro.org. «Sbirro a chi?» rappresenta il suo quarto lavoro letterario dopo «Novant’anni in nove» nel 2014, «Torno indietro per andare avanti» nel 2015 e «Il modellatore di uomini» nel 2016.