Cara Santa Lucia,
l’anno scorso, proprio in questi giorni, mio papà mi ha rivelato in modo un po’ brusco che tu non esisti, o meglio, che non sei tu a portarmi i regali. Ha perso la pazienza perché continuavo a parlargli di un giocattolo speciale che mi avevi regalato e che purtroppo si era rotto subito (è stato un incidente). Mi ha detto che a comprarmelo era stata la mamma, mi ha portato al supermercato con lo scontrino e lo abbiamo cambiato. Ci sono rimasto così male che per qualche giorno non ho più voluto parlare con nessuno, ero arrabbiato con il mondo. Perché ha dovuto dirmi questo proprio lui, e per di più in questo modo? Non riuscivo a perdonarlo. Sostiene che sono grande. Ma io ho solo undici anni, e poi perché devo rinunciare a una magia così bella? Ci ho pensato molto, ne ho parlato con la mamma e abbiamo deciso insieme che tutto resterà uguale: i biscotti, le carote e il latte che preparo la sera prima per te e per il tuo asinello, il sentiero di monete di cioccolato che porta dal mio letto fino ai doni sotto l’albero, il suono del campanello per avvisarmi del tuo arrivo, i dolci, le sorprese perché io non ho mai voluto sapere cosa mi portavi, ti ho sempre lasciato scegliere, ed era così bello e sorprendente aprire quei pacchetti la mattina del 13 dicembre. Mi faceva sentire speciale. Poi però ci ho ragionato un po’, ho pensato a quanto lavoro serve per preparare una festa così bella, per non farsi scoprire dai bambini, per farli addormentare per tempo, e allora ho deciso che le magie più grandi di questa giornata sono tante: l’attesa, l’amore e la gratitudine. L’attesa perché c’è un giorno preciso in cui arrivi, perciò bisogna avere pazienza, e i bambini incominciano a pensarci e a immaginare cosa succederà già un mese prima. L’amore è quello che i genitori hanno per i bambini, che li fa sentire bene, sicuri e protetti e al caldo e che esiste sempre, ma in questa festa diventa concreto con tanti piccoli gesti (quelli che ti ho raccontato prima). E poi la gratitudine per qualcosa che arriva in modo inaspettato, e ci fa avere fiducia che i sogni che abbiamo possano avverarsi. Vedi, non è vero che tu non esisti, per questo io posso ancora scriverti: i regali che porti sono tanti e perfino più importanti di quelli che troverò (spero) anche quest’anno sotto l’albero, e restano nel cuore per sempre.
Grazie Santa Lucia. Ps: è vero che sono cresciuto però non dimenticarti che anche quest’anno aspetto qualche piccola sorpresa.