Storie in pausa: due serate a Vedeseta per conoscere il progetto della Caritas Bergamasca

“Storie in pausa”: due serate a Vedeseta per conoscere il progetto della Caritas Diocesana Bergamasca. Il primo appuntamento è in programma per questa sera alle 20,30 alla Porta Ecomuseale di Piazza don Arrigoni. Interviene Francesco Bezzi, referente della Caritas: è un’occasione per riflettere sul tema dell’accoglienza. Secondo incontro il 21 dicembre sempre alle 20,30 con lo scambio degli auguri di Natale al centro di accoglienza di Vedeseta: un momento di condivisione con tutta la cittadinanza in compagnia dei richiedenti asilo, ospiti al Centro di accoglienza di Vedeseta. Le due serate sono state curate dalle parrocchie di Sottochiesa, Vedeseta e Peghera in collaborazione con Caritas e Cooperativa impresa sociale Ruah.
Il progetto «Storie in pausa» nasce dalla volontà di raccontare le storie di migranti, operatori e volontari che operano nei centri di accoglienza gestiti da Caritas Diocesana Bergamasca/Associazione Diakonia Onlus e Cooperativa Ruah, ma anche quello che accade all’esterno, nei territori che ospitano queste strutture. Il progetto non nasce solo con lo scopo di “sensibilizzare” quanto di diffondere conoscenza, con uno sguardo umano oggettivo, in grado di cogliere il più possibile le tante sfumature di un fenomeno estremamente complesso e variegato. Nella bergamasca si trovano, ad oggi, 68 centri d’accoglienza: ospitano più di 2000 persone provenienti da decine di paesi. Aspettano l’esito della loro richiesta di asilo, sospesi in un limbo che può durare mesi, a volte anni. Ascoltare le storie di queste persone aiuta a comprendere meglio cosa sta accadendo qui e nei loro Paesi di provenienza, al di là degli stereotipi e delle strumentalizzazioni politiche. Si scopre che nei centri di accoglienza ci sono persone che hanno sogni, speranze, ferite profonde da guarire, come Salif, diciottenne del Gambia, che frequenta la terza media serale e scrive poesie, o Benjamin, 21 anni che arriva dal Ghana, vorrebbe fare il meccanico e ha lasciato a casa la moglie e i due figli piccoli, e Daniel, anche lui ghanese, che in patria faceva il muratore e qui sta frequentando un corso dedicato ai richiedenti asilo promosso dalla scuola edile. Il progetto è presente sul web con il sito www.storieinpausa.it, e su Facebook con una pagina dedicata.