La giovane italiana dispersa a Berlino. Il vescovo di Sulmona: «Notizia agghiacciante, vicini al dolore dei familiari”

“Sono vicino al dolore dei familiari in questo evento così tragico e in preghiera, in attesa di avere notizie più chiare. Sarà un Natale molto triste, questa notizia ha agghiacciato tutti”. Così monsignor Angelo Spina, vescovo di Sulmona-Valva, descrive il dolore dell’intera comunità diocesana (85.000 persone in 78 parrocchie sparse in paesini di montagna) per Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, la ragazza di Sulmona data per dispersa durante l’attentato di ieri al mercatino di Natale a Berlino. Il padre e il fratello sono già lì per fare l’esame del Dna. “Finora non abbiamo notizie certe sull’identificazione di Fabrizia”, dice al Sir il vescovo, che conosce bene la famiglia e i parenti diretti: “Stanno vivendo un momento terribile e preferiscono non parlare con nessuno”.

“Fabrizia viene da una famiglia d’oro, seria, di lavoratori – racconta -. L’estate scorsa la mamma è venuta in pellegrinaggio in Terra Santa. Erano contentissimi ed orgogliosi di questa figlia splendida, affermata nello studio”. Fabrizia ha sempre frequentato anche la parrocchia di San Giovanni Capestrano, in Contrada Aragona. “Ho visto le lacrime di questi parroci. Tutti la ricordano con tanto affetto”, confida monsignor Spina. Intanto la comunità civile ha deciso di annullare tutte le manifestazioni e spegnere le luminarie di Natale.

Il vescovo Angelo Spina e l’intera diocesi di Sulmona-Valva hanno espresso in una nota ufficiale “vicinanza ai genitori Gaetano e Giovanna e al fratello della cara Fabrizia Di Lorenzo”, che al momento risulta ancora dispersa, a seguito dell’attentato a Berlino. Il vescovo, che conosce i familiari, ha avuto modo di sentire telefonicamente Giovanna, la mamma di Fabrizia, per assicurare la sua vicinanza con l’affetto e la preghiera. “È un dolore troppo grande… sento che mi ha abbandonata… – ha detto piangendo la mamma di Fabrizio al vescovo – Era così contenta, felice di essere lì…è triste che una persona esce dal lavoro e non rientra più…”. Mons. Spina ha assicurato la vicinanza nella preghiera dell’intera diocesi.

Foto Apf Sir