L’ultima notte dell’anno tra i senzatetto alla Stazione di Bergamo. A caccia di coperte e di speranza

Non è un inverno freddo, ma i senza dimora, per le strade di Bergamo, intorno alla stazione dei treni e dei bus, di notte tremano lo stesso. In parte, sì, perché gli mancano un tetto e le coperte, ma soprattutto per la solitudine. Soprattutto in notti “speciali” come quella dell’ultimo dell’anno, che qui vi raccontiamo. Una notte particolare anche per chi ha scelto di trascorrerla così, accanto alle persone più fragili, mentre tutti gli altri festeggiavano tra cenoni, brindisi e fuochi d’artificio.

L’ultima notte dell’anno. Stanotte come sempre usciamo con il furgone giallo per andare a cercare chi ha bisogno di un posto letto per dormire perché un letto non ce l’ha.
Fa freddo, ma questa notte è speciale perché tra poche ore finisce l’anno 2016 e inizia l’anno nuovo, il 2017.
Sono tante le donne e gli uomini che dormono per strada a Bergamo. Molti li puoi vedere sdraiati alle pensiline dei bus sotto una montagna di coperte, contro a quel muro, il tetto di una casa che non c’è.
Altri sono nascosti e li devi cercare.
A volte basta girare la faccia per non vederli più, a volte no, perché sono lì tutte le notti e tutti gli inverni.
Siamo qui alla stazione dei treni e dei bus, fondo corsa di tutti i paesi del mondo. Terre di mezzo di mani che stringono sorrisi e lacrime, dove speranza e disperazione non hanno un colore. Le persone che incontriamo scappano, cercano, ascoltano, guardano, sopravvivono, ringraziano.
La stazione dei teni ha una porta a vetri rotta e Barbara entra qui tutte le notti con il suo compagno e una pila di coperte, una è di lana Merinos calda, ma è davvero molto sporca.
Barbara ha la faccia rossa e la battuta pronta.
Ci guardiamo negli occhi e ci stringiamo le mani … oggi è un anno nuovo!