Tre forti scosse di terremoto in Centro Italia. L’epicentro vicino ad Amatrice

Trema la terra tra il Lazio e l’Abruzzo, con tre scosse nella mattinata: alle 10.25 con magnitudo 5.3, alle 11.14 con magnitudo 5.4 e alle 11.25 con magnitudo 5.3. “La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, in raccordo con la Dicomac insediata a Rieti, si è messa in contatto con le strutture locali del Sistema nazionale di protezione civile – informa una nota – oltre che con le strutture operative già dispiegate da mesi sul territorio”. Gli eventi sismici, i cui epicentri sono tra i comuni di Montereale, Capitignano, Amatrice, Campotosto, Barete e Pizzoli, “sono risultati avvertiti dalla popolazione – informa la Protezione civile – e sono in corso tutte le necessarie verifiche per eventuali danni a persone o cose”.
“Grande spavento per le fortissime scosse di terremoto, il tutto complicato da un metro di neve che è caduto da stanotte. E stamattina continua a nevicare”. A parlare al Sir è don Claudio Tracanna, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi de L’Aquila e parroco di Santo Stefano Protomartire a Pizzoli, uno degli epicentri delle scosse di oggi. “Il comune ha già organizzato dal 24 agosto un centro di raccolta nel Palazzetto dello sport, ma la maggior parte delle persone era rientrata a casa. Ora potrebbe esserci la necessità di cercare rifugio di nuovo lì. Già stanotte il centro era stato aperto, ma per l’emergenza neve”. Con le nuove forti scosse “si dovranno effettuare nuovamente le verifiche dei danni”. Grande è stato anche lo spavento tra la gente: “Malgrado la neve molti sono andati in piazza, ma certo non si può restare al freddo. Tanti hanno scelto di stare in auto, altri nelle palestre o nei centri che i comuni hanno attrezzato già dal primo terremoto dello scorso agosto”. Grazie all’allerta meteo per la neve, tra l’altro, “le scuole era già chiuse sia a Pizzoli sia a L’Aquila”. Al momento, conclude don Claudio, “non risulta che sia crollato nulla, ma a volte il panico fa ugualmente molti danni”.
“Non sappiamo se ci sono stati danni per le scosse. Le abbiamo sentite, ma siamo bloccati dalla neve”. Lo dice al Sir don Luciano Avenati, parroco dell’Abbazia di Sant’Eutizio a Preci, spiegando che “le scosse di oggi sono state più forti di quelle dei giorni scorsi”. Anche se la paura non manca mai “siamo un po’ abituati”, anche perché “vivendo in roulotte o qualcuno ancora in tenda, la preoccupazione per la propria sicurezza è diminuita”. Alle scosse si aggiunge il problema del freddo: “Le roulotte e il tendone dove mangiamo sono, comunque, riscaldati – rassicura don Luciano -, ma indubbiamente la neve accresce il disagio. Stanotte, ad esempio, il peso della neve ha sgonfiato la tenda dove dormivano sei o sette persone. La Croce rossa presente nel nostro campo subito è intervenuta insieme con volontari e con dei nostri paesani: così è stata rimessa in piedi la struttura in breve tempo, ma non è mancato lo spavento”. Per fare la conta dei danni si dovrà aspettare: “Non mi sono ancora mosso per vedere cosa è successo nei paesi vicini – afferma don Avenati – perché ora è anche pericoloso per la neve. Le strutture nella nostra zona sono già tutte lesionate, magari si sono accentuate le lesioni che già c’erano. Non si può escludere che possa essere avvenuto qualche crollo di mura già fatiscenti, anche in chiese, ma sono difficili da raggiungere per la neve”. “Sono state scosse forti, ma per ora non sappiamo di danni. D’altra parte, nelle zone rosse non si entra e il grande problema adesso è la neve: in questo momento le scosse sono un problema secondario”, ammette don Marco Rufini, parroco di Norcia.

Foto dall’archivio Sir