Conti pubblici: l’Italia tratta con Bruxelles. Il Fmi monitora il debito pubblico

Italia: conti pubblici, pronta la lettera per Bruxelles

“Non c’è l’Ue contro l’Italia o l’Italia contro l’Ue. L’Italia è un grande Paese e vogliamo solo che controlli il suo debito perché fa bene all’economia italiana e perché ogni euro speso per rimborsare il debito è un euro perso per l’economia reale”: Pierre Moscovici, commissario europeo all’economia, usa toni concilianti con Roma, dove il Governo prepara la lettera di risposta alle osservazioni dell’Esecutivo Juncker sui conti pubblici nazionali, “sbilanciati” di 3,4 miliardi. Bruxelles chiede una correzione dei conti dello 0,2%, ma il premier Paolo Gentiloni e il ministro Pier Carlo Padoan intendono forse proporre una correzione dei conti pari allo 0,1%, così da andare incontro alle richieste Ue senza dover aumentare le tasse con l’effetto di frenare economia e consumi. Una lettera interlocutoria, dunque, in fase di limatura in queste ore, che potrebbe per il momento placare le acque con l’Unione europea.

Economia: Fmi monitora il debito pubblico, Borse in calo

“Tipico esempio di Paese con un alto rapporto tra Pil e debito pubblico”, con un carico pregresso che grava su economia e famiglie e che non consente spazi di manovra per sistemare i conti e ridurre il carico fiscale: è quanto osserva il Fondo monetario internazionale a proposito dell’Italia. Il working paper “Fiscal Policy in the Euro Area” segnala che la “principale sfida per l’Italia è la ricomposizione di ‘cuscinetti’ di bilancio al fine di perseguire una politica fiscale ben ancorata in una strategia di medio termine”. L’Fmi rileva – come ha già più volte fatto la Commissione Ue negli ultimi anni – che il problema del debito pubblico interessa, pur con gradi differenze, tutti i Paesi dell’Unione: prima della crisi il livello medio del debito sul Pil era al 60%, ora viaggia attorno al 90%. E mentre circolano le analisi del Fondo monetario, sul versante finanziario si registra un calo generalizzato delle Borse, in relazione soprattutto alle prime uscite di Trump e ai dati dell’inflazione tedesca. Ieri perdevano Milano (quasi il 3%), Francoforte, Londra e New York.

Europa: si lavora al piano per controllare l’immigrazione dalla Libia

Gli “sherpa” europei sono al lavoro per definire il documento conclusivo che dovrebbe essere approvato al summit della Valletta di venerdì 3 febbraio sul tema delle migrazioni. L’Ue sta valutando soluzioni relative ai barconi in partenza dalla Libia, all’accoglienza dei profughi, a eventuali modalità di respingimento e rimpatrio. Soluzioni complicate dalla instabilità politica della Libia, Paese dal quale partono i migranti in mano agli scafisti e alla tratta, dalla situazione dei Paesi confinanti con la Libia (povertà diffusa, guerre e violenze, Governi traballanti), dalle divisioni tra gli stessi Stati Ue. Occorre salvaguardare i diritti umani e al contempo assicurare le frontiere e le coste europee. La bozza sulla quale lavoravano ieri i diplomatici affermava: “L’urgenza della situazione necessita di ulteriori misure operative”, che richiedono di agire “rapidamente e in modo determinato”. L’Italia è il Paese più direttamente interessato al controllo dei flussi migratori. Prende forma nel frattempo l’ipotesi di rafforzare la guardia costiera libica (affidata al Governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj, che il 2 febbraio sarà in visita a Bruxelles), che potrebbe però agire con “respingimenti” in mare, di fatto contrari al diritto internazionale e alla necessità di interventi umanitari per chi si affida al Mediterraneo per fuggire dall’Africa.

Stati Uniti: Trump licenzia il ministro della Giustizia. Ancora proteste

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rimosso dall’incarico Sally Yates, ministro della Giustizia reggente (a suo tempo nominata da Obama), che ha ordinato al Dipartimento di non difendere in Tribunale il decreto sull’immigrazione emesso dal presidente. Trump ha quindi nominato ministro della Giustizia reggente Dana Boente. Nel frattempo dilaga la protesta contro il bando di Donald Trump all’immigrazione. Per l’Onu si tratta di un atto illegale e meschino; le chiese americane si sono espresse per la tutela dei migranti e della vita umana; altre manifestazioni in numerose città degli States si sono registrate ieri e altre sono programmate per i prossimi giorni. In Gran Bretagna la petizione popolare che chiede di declassare il prossimo viaggio di Trump da “visita di Stato” a visita di un presidente estero ha superato il milione di firme.

Canada: strage di Quebec City, arrestato giovane francocanadese xenofobo

Si chiama Alexandre Bissonette lo studente francocanadese di 27 anni arrestato dalle autorità canadesi in relazione alla strage avvenuta nella moschea di Quebec City, con sei morti e numerosi feriti. Molteplici i capi d’accusa a suo carico e ora si indaga su possibili complici o affiliazioni a formazioni terroristiche. Bissonette sarebbe un sostenitore della destra estrema, xenofoba e islamofoba.

Pubblica amministrazione: piano per assumere i “precari storici”

Un piano straordinario per la Pubblica amministrazione (Pa), che consenta di porre rimedio al “precariato storico”, riguardante diverse categorie di lavoratori. Lo sta definendo il ministero per la semplificazione e la Pa, guidato da Marianna Madia. L’intenzione è di definire una strategia pluriennale per giungere a una soluzione entro il 2020.

Maturità: ecco le materie. Matematica allo scientifico, latino al classico

Scelte le materie per l’esame di maturità, che prenderà avvio il 21 giugno con la prima prova scritta (italiano). Le materie della seconda prova scritta – che coinvolgerà circa 500mila studenti – del 22 giugno sono: Latino al liceo classico, matematica per lo scientifico, scienze umane negli ex istituti magistrali, prima lingua al liceo linguistico, discipline artistiche e progettuali caratterizzanti l’indirizzo di studi al liceo artistico, teoria, analisi e composizione al liceo musicale. In attesa della nuova maturità, che entrerà in vigore nel 2018.

Aosta: arrestato il procuratore del caso Cogne. Accuse di “induzione indebita”

È stato arrestato il procuratore capo della Repubblica di Aosta facente funzioni, Pasquale Longarini, nell’ambito di una inchiesta della Procura della Repubblica di Milano. Il reato contestato è “induzione indebita a dare o promettere utilità”. Sostanzialmente Longarini è accusato di aver fornito informazioni riservate a Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio Valdostano, per risolvere problemi di tipo giudiziario e amministrativo. Longarini aveva condotto le indagini nel caso dell’omicidio di Cogne che aveva portato alla condanna a 30 anni per Anna Maria Franzoni, accusata dell’omicidio del figlio di 3 anni, Samuele. La pena è stata poi ridotta a 16 anni.