Slava’s Snowshow, non solo circo: al Teatro Donizetti una girandola di emozioni, neve e poesia

I clown ci sono, e sono “i migliori al mondo” secondo la stampa internazionale, ma “Slava’s Snowshow”, in scena al Teatro Donizetti dal 22 febbraio nell’ambito della Stagione di Prosa, in opportuna coincidenza con il Carnevale, è molto di più: una girandola di emozioni, neve e poesia.
«Un giorno ho capito che volevo creare uno spettacolo che ci potesse riportare ai nostri sogni di bambini – racconta Slava Polunin, creatore e anima dell’azione scenica -, che potesse aiutare le persone adulte che venivano a teatro a tornare alla loro fanciullezza di una volta. Ho quindi deciso di inoltrarmi in un sentiero intrapreso da pochi clown prima. Volevo andare a fondo nell’ambito della tragicommedia, per capire come fondere il dramma con la risata, per misurare come un personaggio mite e indeciso può mostrarsi al pubblico di oggi – pubblico abituato ad un caleidoscopio di eventi, colori, suoni, “spazi-tempi”. Desideravo che il mio personaggio fosse epico e lirico, tenero e travolgente, sveglio e naif. Questo spettacolo è come un figlio. Sa dare gioia e tristezza, sa far ridere o commuovere fino alle lacrime», conclude l’artista russo.
Se l’estetica dei costumi e delle “maschere” dei personaggi è tradizionale, è invece particolarmente originale e innovativa la messa in scena, fatta di musica, azioni semplici ma di grande effetto, affreschi di colori, silenzi, sguardi, poesie chiuse in grandi valigie che viaggiano senza bisogno di parole.
Uno spettacolo attesissimo a Bergamo: le repliche in programma da mercoledì 22 a sabato 25 febbraio alle ore 20,30 ed infine domenica 26 alle ore 15,30 e alle ore 20,30 sono già tutte esaurite. 
Slava’s Snowshow è stato visto in decine di paesi, in centinaia di città, migliaia di volte da milioni di spettatori. E ogni volta magia e incanto si rinnovano in un’ora e 40 minuti (con intervallo) di spettacolo. Cast: Artem Zhimolokhov (clown giallo), Tatiana Karamysheva, Andrei Klimak, Oleg Lugovskoy, Guido Nardin, Nikolai Terentiev, Bradford West (clown verdi). 
Slava Polunin ha una storia particolare: è nato in una piccola città russa, lontano dai grandi centri urbani. Ha trascorso tutta la sua infanzia in mezzo alle foreste, ai campi e ai fiumi, vivendo in un mondo incontaminato che ha sviluppato le sue capacità di inventare cose e storie sempre nuove. Ama costruire le case sugli alberi, anche di quattro piani, e piccole città di neve. Grazie alla televisione e al cinema, ha conosciuto e si è innamorato dei grandi clown e dei grandi mimi. Il suo sogno è sempre stato quello di poter diventare un clown; un desiderio talmente forte che lo ha spinto a non aspettare il conseguimento del diploma. A 17 anni si è trasferito a San Pietroburgo (all’epoca Leningrado) con l’intenzione di studiare ingegneria. In realtà, si è iscritto a una scuola di mimo, iniziando così il lungo cammino verso la riscoperta e la riaffermazione dell’arte del vero clown. 
 
Grazie all’influenza di grandi artisti come Chaplin, Marcel Marceau, Engibarov e al suo innato talento, Slava e la sua Compagnia – fondata nel 1979 – hanno via via dato una nuova valenza al ruolo del clown, estrapolandolo dal mondo circense e portandolo nelle strade prima e nei più grandi teatri del mondo poi. La reputazione di Slava Polunin è cresciuta molto rapidamente, a tal punto che tanti sono ancora oggi i suoi allievi disposti persino a viaggiare per migliaia di chilometri pur di imparare la sua tecnica di fusione tra teatro visivo e clown: molti degli ex-allievi di Slava hanno ora delle proprie compagnie e alcuni hanno preso parte alle produzioni del Cirque du Soleil. 
 
Negli anni Ottanta, Slava Polunin ha fondato la compagnia teatrale Licedei: è in questo periodo che nasce l’idea del clown giallo. Nel 1993 ha quindi raccolto le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio in un unico spettacolo, Slava’s Snowshow (precedentemente intitolato Yellow), che gli è valso il Time Out Award e molti altri prestigiosi riconoscimenti e premi teatrali. Come tutte le opere di Slava, Slava’s Snowshow dovrebbe essere descritto come un “work in progress” in continua evoluzione di idee, innovazioni ed invenzioni.  L’ispirazione creativa di Slava ha uno scopo ben preciso: portare il clown teatrale nel XXI secolo continuando a incantare le famiglie di tutto il mondo. 
 
 
Successivi appuntamenti “Stagione di Prosa” del Teatro Donizetti: ultime due repliche di Molière: la recita di Versailles, con Paolo Rossi, 28 febbraio e 1 marzo.