Papa Francesco: «Le chiacchiere sono come atti di terrorismo: si butta la bomba e poi si scappa»

«Cosa mi spaventa? Quando una persona è cattiva, la malvagità. Tutti abbiamo il seme della cattiveria dentro, ma quando una persona sceglie di essere cattiva mi spaventa, perché può fare tanto male, in famiglia, sul posto di lavoro, anche in Vaticano quando c’è il chiacchieraggio…».

Ieri pomeriggio Papa Francesco dialogando con i bambini e i ragazzi del catechismo della Parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, alla Borgata Ottavia, periferia nord di Roma, dove si era recato in visita pastorale ha rivelato che la cosa che più lo spaventa, è «il chiacchieraggio». Un neologismo, quello del papa argentino che proprio oggi festeggia quattro anni di pontificato, per definire il pettegolezzo, il «parlare dietro alle spalle».

Le chiacchiere per Papa Francesco sono come atti di terrorismo, «si butta la bomba e poi si scappa» e di quelle si deve aver paura. Tutto è nato da una domanda di una bambina, Sara, la quale dopo aver chiesto a Francesco di cosa abbia paura ha aggiunto: «Io ho paura delle streghe». Bergoglio gli ha risposto così: «Le streghe non esistono e non fanno paura. Fanno magari tre o quattro cose, ma quelle sono stupidaggini. Le streghe non hanno alcun potere. Sono una bugia». Papa Francesco ha poi proseguito: «Voi avete visto in tv cosa fanno i terroristi. Buttano la bomba e scappano. Le chiacchiere sono come il terrorismo, distruggono tutto e soprattutto distruggono il tuo cuore, che diventa arido». Ancora: «Mordetevi la lingua prima di dire chiacchiere, farà male, ma non farete male agli altri. Sparlare dell’altro di nascosto, distruggerlo, è bruttissimo, è “fare la strega”», ha ammonito Bergoglio.

Il Papa è stato accolto dal vicario di Roma, il cardinale Agostino Vallini, dai parrocchiani entusiasti, emozionati e commossi dalla visita del Santo Padre. La folla ha salutato il Papa calorosamente e Francesco si è anche concesso a tanti selfie.

Altra domanda disarmante dei bambini: «Sei contento di fare il Papa o avresti preferito essere un semplice sacerdote in una piccola parrocchia?». Ecco la risposta “a braccio” di Bergoglio: «Non si studia per fare il Papa… né si paga per diventare Papa. E se tu hai un mucchio di soldi e li dai ai cardinali ti faranno Papa? Allora se non si studia e non si paga chi ti fa Papa? Dio». Papa Francesco ha ripetuto che colui che viene scelto papa è «quello che Dio vuole» e per spiegare la forza dell’amore di Gesù Cristo che è «il primo ad avvicinarsi» ha ricordato anche come il primo pontefice della storia, Pietro, avesse rinnegato Gesù: «Fu un peccato brutto, brutto, e a questo peccatore lo hanno fatto Papa, Gesù sceglie in ogni tempo chi vuole e anche io sono stato scelto a fare questo lavoro». Quindi «mi piace fare il Papa e mi piaceva quando ero parroco e rettore, facevo la catechesi e sempre essere sacerdote mi piaceva tanto. Cosa è più bello? Quello che Dio vuole, quello che il Signore ti chiede questo è bello». Perché «quando il Signore ti dà un compito, che sia una parrocchia, che sia una diocesi o che sia il Papa che cosa ti chiede? Amare, fare una comunità d’amore in cui tutti si vogliono bene». E questo «lo devono fare tutti. La pace si comincia in famiglia e con i compagni di scuola. Cosa devi fare se tu ti arrabbi? Fa la pace e continua ad andare».

I bambini, incontentabili, hanno anche chiesto al Papa: «Ti piace guardarti in tv?». In stile con il personaggio Bergoglio la risposta del Santo Padre: «La tv mi fa brutto. Ti cambia la faccia. Non ti vedi come sei. È una stupidaggine perdere tempo per guardarsi in tv».

Durante l’omelia, interamente pronunciata “a braccio”, della messa celebrata nella chiesa di Santa Maddalena di Canossa, Bergoglio, tra le altre cose ha detto: «Noi siamo abituati a parlare dei peccati altrui, è una cosa brutta, invece parlare di peccato altrui, dobbiamo non dico farci peccato  perché noi non possiamo, ma almeno guardare i nostri peccati in rapporto a Gesù che si è fatto peccato».