Due giorni a “Casa santa Marta”. La sorprendente vicinanza di Papa Francesco. Impressoni

Foto: la concelebrazione con Papa Francesco, dello scorso 16 marzo.

Il Papa “vicino” e le critiche

Nei giorni scorsi sono stato a Roma, per una ricorrenza personale che ho condiviso con un gruppo di amici. Sono stato, con questi amici, per due giorni, nella “Casa Santa Marta”, l’”albergo del Vaticano” dove vive, in pianta stabile, Papa Francesco. E che Papa Francesco viva lì, ce se ne accorge subito. Lo si incontra a messa, dove concelebra con molti sacerdoti ospiti, lo si incontra, quasi sempre in sala da pranzo. Eccettuato il mercoledì, quando deve anticipare il pranzo per l’udienza generale in Piazza s. Pietro: allora pranza con i dipendenti. Qualcuno se lo è visto arrivare accanto al tavolo del self service, o nella hall. La cosa ci ha meravigliato e, in qualche modo, entusiasmato. Abituati a proiettare lontanissimo il Papa ci si lascia sorprendere da una vicinanza così inattesa.

Ma, qua e là, abbiamo sentito qualche critica da parte di persone che si sono ormai ampiamente abituate alla presenza del Papa, che lavorano in qualche ufficio di curia e che godono ogni giorno della sua vicinanza. È troppo “personale”, non usa sempre i canali di informazione che i suoi predecessori usavano, se decide, resta deciso e non si può discutere molto…

Il parere di una lettrice e la sorpresa per quella vicinanza

Parlo con una lettrice del Santalessandro, le parlo delle impressioni felicissime e contrastanti che ho elaborato durante quelle due giornate. Mi manda un suo commento, acuto e centrato, che penso di poter proporre a tutti i nostri lettori.

“Leggere di una Chiesa finalmente vicina dovrebbe allargare il cuore a chiunque. Un Papa così simile al Francesco di cui porta il nome, che agisce così in sintonia con la vita di Cristo può solo illuminare le zone buie della Chiesa che nei secoli si sono create. Invece a molti fa paura. La storia si ripete. Chi dovrebbe essere molto attrezzato per riconoscere ed accogliere, si mette sulla difensiva, guarda con un po’ di sospetto, addirittura rifiuta in alcuni casi. I più semplici provano gioia, nella sua stretta di mano riconoscono il gesto di chi ama, perdona, prova gratitudine. Il Vangelo si riscrive ogni giorno, attualissimo. Qualcuno aspetta e parla di un Messia che vive fuori dal mondo, altri lo cercano nel mondo e Lui si fa trovare”.