Papa Francesco all’udienza generale: «Aprite i vostri cuori, e la forza di Dio farà cose miracolose!»

“La nostra speranza non si regge su ragionamenti, previsioni e rassicurazioni umane; e si manifesta là dove non c’è più speranza, dove non c’è più niente in cui sperare, proprio come avvenne per Abramo, di fronte alla sua morte imminente e alla sterilità della moglie Sara”. Lo ha spiegato il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi. “C’era la fine per loro, non potevano avere figli – ha proseguito Francesco a braccio – e là, in quella situazione, Abramo credette, e ha avuto speranza contro ogni speranza. E questo è grande!”. “La grande speranza si radica nella fede, e proprio per questo è capace di andare oltre ogni speranza”, ha assicurato Francesco: “Sì, perché non si fonda sulla nostra parola, ma sulla Parola di Dio”. Anche in questo senso, per il Papa, “siamo chiamati a seguire l’esempio di Abramo, il quale, pur di fronte all’evidenza di una realtà che sembra votata alla morte, si fida di Dio, ‘pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento’, come si legge nella lettera ai Romani. Poi il Papa si è rivolto, ancora una volta fuori testo, ai 13mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro: “Mi piacerebbe farvi una domanda: siamo convinti di questo? Siamo convinti che Dio ci vuole bene e che tutto quello che ci ha promesso è disposto a portarlo a compimento? Quanto costa tutto questo? C’è un prezzo: aprire il cuore!”. “Aprite i vostri cuori, e la forza di Dio farà cose miracolose, e vi insegnerà cosa sia la speranza!”, ha esclamato Francesco sempre a braccio: “Questo è l’unico prezzo: aprire il cuore alla fede, e lui farà il resto”.
“Quando Dio promette, porta a compimento quello che promette”. Lo ha assicurato, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi. “E allora la nostra vita assumerà una luce nuova, nella consapevolezza che Colui che ha risuscitato il suo Figlio risusciterà anche noi e ci renderà davvero una cosa sola con Lui, insieme a tutti i nostri fratelli nella fede”, ha proseguito, concludendo la catechesi ancora a braccio: “Noi tutti crediamo, canteremo il Padre Nostro, riceveremo la benedizione, ma questo passa”, ha detto ai 13mila fedeli presenti oggi all’appuntamento del mercoledì. “Se oggi abbiamo il cuore aperto, tutti noi ci incontreremo nella piazza del cielo, per sempre, che non passa mai! E questa è la promessa di Dio”. “Questo è il paradosso e nel contempo l’elemento più forte, più alto della nostra speranza”, aveva spiegato poco prima Francesco: “Una speranza fondata su una promessa che dal punto di vista umano sembra incerta e imprevedibile, ma che non viene meno neppure di fronte alla morte, quando a promettere è il Dio della Risurrezione e della vita”. “E questo non lo promette uno qualunque, quello che lo promette è il Dio della Risurrezione e della vita!”, ha sottolineato il Papa fuori testo: “Chiediamo oggi al Signore la grazia di rimanere fondati non tanto sulle nostre sicurezze, sulle nostre capacità, ma sulla speranza che scaturisce dalla promessa di Dio, come veri figli di Abramo”.

Foto Sir/ Marco Calvarese