Papa Francesco rende omaggio a don Milani e a don Mazzolari, preti difficili

Foto: don Lorenzo Milani (Firenze, 27 maggio 1923 – Firenze, 26 giugno 1967)

Papa Francesco ha annunciato a sorpresa che il 20 giugno prossimo sarà a Bozzolo (Mantova) e Barbiana (Firenze), per pregare sulle tombe di don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani.

La sorpresa è dovuta al fatto che si tratta di una visita sia pure privata alle tombe di due figure sacerdotali che in vita furono segno di forte contraddizione.

Don Primo Mazzolari

Il card. Bassetti ha definito don Mazzolari profeta, testimone e pastore di anime. Amico della povera gente”.

I poveri non gli han mai fatto paura perché li conosceva, non secondo le categorie sociologiche, ma attraverso il mistero di Dio, che li ha chiamati beati, riservando loro il suo Regno.

Nel portare avanti queste istanze evangeliche, ha dovuto sopportare forti persecuzioni politiche specialmente sotto il fascismo quando fu trattato da comunista. Ma diede fastidio e subì emarginazione anche nella Chiesa. Prima di morire però ebbe la gioia di sentirsi definire in pubblico da Papa Giovanni: “Ecco la tromba dello Spirito Santo nella Valle Padana”.

Proseguendo il card. Bassetti Bassetti ha dichiarato:

Caro Papa Francesco, tu hai descritto la Chiesa ‘ospedale da campo’. Molto prima del Concilio, don Primo Mazzolari aveva già pensato ‘all’ambulanza’ per questo ospedale”.

Don Lorenzo Milani

Papa Francesco recentemente ha descritto la figura di don Lorenzo Milani dicendo:

Tutti abbiamo letto le tante opere di questo sacerdote toscano, morto ad appena 44 anni, e ricordiamo con particolare affetto la sua ‘Lettera ad una professoressa’, scritta insieme con i suoi ragazzi della scuola di Barbiana, dove egli è stato parroco.

Come educatore ed insegnante egli ha indubbiamente praticato percorsi originali, talvolta, forse, troppo avanzati e, quindi, difficili da comprendere e da accogliere nell’immediato. (Per questo non mancò) qualche attrito e qualche scintilla, come pure qualche incomprensione con le strutture ecclesiastiche e civili, a causa della sua proposta educativa, della sua predilezione per i poveri e della difesa dell’obiezione di coscienza. La storia si ripete sempre.

Ma poi Francesco ha concluso dicendo: “Mi piacerebbe che lo ricordassimo soprattutto come credente, innamorato della Chiesa anche se ferito“.

Il non facile rapporto tra carisma e istituzione

Il fatto che anche nella Chiesa i profeti siano perseguitati fa non poca meraviglia e molti ne sono addirittura scandalizzati. Ma, se si tien conto che la Chiesa è un misto di carisma e di istituzione, la cosa diventa comprensibile.

Infatti, il carisma, frutto dell’intuito spirituale che è il secondo dono dello Spirito Santo, è ovviamente più agile e più pronto che non l’istituzione, arriva prima. Ma senza la conferma da parte dell’istituzione sarebbe sempre a rischio di velleitarismo. La lentezza dell’istituzione per i carismatici e per i loro amici è sempre motivo di tensione e, a volte, di vera e propria sofferenza.

Questo succede nel caso non impossibile che i rappresentanti dell’istituzione si muovano mettendoci anche del loro, compreso il peccato. Questo pare sia successo con don Milani, che fu relegato per punizione a Barbiana una frazioncina fuori del mondo con poche decine di famiglie contadine. Quando morì a soli 44 anni, il suo Cardinale non andò nemmeno a trovarlo in ospedale.

Ma anche i carismatici possono peccare nel portare avanti il loro carisma, quando, ad esempio, strepitano contro l’istituzione che tarda a riconoscerli.  Ma don Mazzolari e don Milani non erano così.

Nella sua tensione con la Chiesa, ad es., don Mazzolari ci ha lasciato un abbondantissimo epistolario, dove ogni lettera al suo Vescovo è firmata “Obbedientissimo in Cristo”. E don Milani a chi gli chiedeva perché continuava a stare nella Chiesa, che lo maltrattava, rispondeva:

Non mi ribellerò mai alla Chiesa perché ho bisogno più volte alla settimana del perdono dei miei peccati, e non saprei da chi altri andare a cercarlo quando avessi lasciato la Chiesa.

Qualcuno forse dirà che il riconoscimento del loro carisma da parte del Papa è tardivo. Ma più alto di così nessuno avrebbe osato sperarlo.

Sull’argomento abbiamo già pubblicato un articolo. Vedi http://www.santalessandro.org/2017/04/papa-francesco-il-20-giugno-sulla-tomba-di-don-primo-mazzolari-un-messaggio-per-la-chiesa-di-oggi/