Il Festival di Cannes compie 70 anni. L’Italia fuori concorso, Monica Bellucci è la madrina

Il Festival di Cannes compie 70 anni. Ideato alla fine degli anni Trenta, il Festival ha visto la sua prima vera edizione solamente nel 1946, al termine della Seconda guerra mondiale. In 70 anni la manifestazione francese si è imposta come il Festival più significativo al mondo – insieme anche alla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, con 73 edizioni all’attivo -, per presenza di registi, per qualità delle opere e per l’importante mercato dell’audiovisivo. Dal 17 al 28 maggio si accenderanno, dunque, i riflettori sulla Croisette per l’edizione celebrativa, diretta dal 2007 da Thierry Frémaux, che si aprirà con il film francese fuori concorso “Les fantômes d’Ismaël” di Arnaud Desplechin, con interpreti Mathieu Amalric, Marion Cotillard e Charlotte Gainsbourg. La sezione Concorso prevede una ventina di titoli di ogni nazionalità.
Tra gli autori più attesi a Cannes ci sono: Sofia Coppola con “The Beguiled” (Usa), con un cast tutto al femminile tra cui Nicole Kidman e Kirsten Dunst, il due volte vincitore Michael Haneke con “Happy End” (Aut), l’acclamato regista di “The Artist” Michel Hazanavicius che torna a Cannes con “Le Redoutable” (Fra), il tedesco Fatih Akin con “Aus dem Nichts” (Deu), Naomi Kawase con “Hikari”(Jpn) e Andreï Zviaguintsev con “Nelyubov” (Rus).
A giudicare le opere nella sezione principale sarà una Giuria composta dal regista Pedro Almodóvar, presidente, Maren Ade (regista-produttrice), Jessica Chastain (attrice), Fan Bingbing (attrice), Agnès Jaoui (attrice-regista), Park Chan-wook (regista-produttore), Will Smith (attore), Paolo Sorrentino (regista) e Gabriel Yared (compositore).
L’Italia c’è, ma non in Concorso
Tra i film in Concorso grande assente è il cinema italiano, come del resto è avvenuto anche per la scorsa edizione. Bisogna andare al 2015 quando parteciparono Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e Matteo Garrone. Un’assenza che sembra pesare, ma non troppo. C’è infatti molta attenzione verso il cinema italiano a cominciare dal manifesto ufficiale che ritrae Claudia Cardinale nel 1959, danzante sui tetti di Roma. Ancora, a presentare e chiudere il Festival in veste di madrina è l’attrice Monica Bellucci, molto amata anche in Francia.
Nelle altre sezioni del Festival troviamo poi diversi titoli italiani. In primis, Sergio Castellitto con “Fortunata”, scritto insieme alla moglie Margaret Mazzantini e interpretato da Jasmine Trinca e Stefano Accorsi. Il film è in gara nella sezione Un Certain Regard. Nella stessa categoria troviamo anche l’Italiana Annarita Zambrano, che porta però un’opera di produzione francese, “Après la guerre”. Da segnalare la presenza nella stessa categoria di Laurent Cantet con “L’Atelier”; l’autore ha già vinto la Palma d’oro con “La classe” (2008).
Altri italiani li troviamo nella sezione parallela Quinzaine des réalisateurs: Jonas Carpignano con “A Ciambra” (Ita, Fra, Deu); l’opera prima di Roberto De Paolis con “Cuori puri”; e l’atteso ritorno – dopo “L’intervallo” (2012) – di Leonardo Di Costanzo con “L’intrusa”. Da segnalare, infine, la coppia Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che dopo aver ottenuto con “Salvo” il Grand Prix de la Semaine de la Critique nel 2013, presentano a Cannes70 “Siclian Ghost Story”.
Spazio alle serie tv
Dopo Berlino e Venezia – dove era stato presentato “The Young Pope” di Sorrentino –, è ora il Festival di Cannes a dare spazio alle serie tv. Sulla Croisette sbarcheranno due attesissime serie firmate da importanti autori cinematografici: David Lynch che presenta il seguito di “Twin Peaks” e l’australiana Jane Campion, che presenta la seconda stagione di “Top of the Lake” con Elisabeth Moss. Una conferma, pertanto, che sempre più barriere stanno cadendo tra i formati dell’audiovisivo.
“Spiritualité et Cinéma” con mons. Viganò e il regista Wenders
Al 70° Festival di Cannes si parlerà anche di cinema e spiritualità, grazie a una tavola rotonda con due figure di spicco. Il prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, mons. Dario E. Viganò – con un passato da accademico e studioso di cinema –, dialogherà con Wim Wenders, tra i più rilevanti autori europei. Il regista tedesco ha firmato opere celebri come “Paris, Texas” (Palma d’oro nel 1984), “Il cielo sopra Berlino” (1987), “Buena Vista Social Club” (1999) e “Il sale della terra” (2014). “Spiritualité et Cinéma” è un evento promosso dal “Festival Sacré de la Beauté” (Festivalsacredelabeaute.org).
Giuria ecumenica
Come ogni anno a Cannes ci sarà anche una Giuria ecumenica formata da rappresentati dell’Organizzazione internazionale cattolica per le comunicazioni Sgnis e l’Organizzazione internazionale protestante Interfilm. La Giuria ecumenica segue i film del Concorso ufficiale, assegnando un riconoscimento all’opera che più si distingue per la presenza di valori umani e spirituali. La Giuria ha un proprio stand, un meeting point per tutti gli interessati; è attiva inoltre sui social: www.facebook.com/juryoecumenique e @JuryOecu su Twitter, oltre al sito Juryoecumenique.org.

(*) Commissione nazionale valutazione film Cei