Musei diocesani, oltre un milione di visitatori nel 2016: “Uno spazio aperto per incontrare persone di qualunque fede”

Oltre un milione di visitatori nel 2016. Sono i numeri che hanno fatto registrare i musei diocesani in Italia. Cifra per difetto, se si considera che soltanto 120 di essi hanno un sistema di conteggio dei visitatori. “I musei sono una risorsa per la Chiesa italiana, uno spazio aperto per incontrare persone di ogni fede e cultura”, spiega don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici. La presenza capillare dei musei diocesani garantisce un servizio qualificato a un pubblico sempre più differenziato: turisti, gruppi scolastici e parrocchiali, esperti. Eppure, nonostante i buoni risultati, i musei non sono economicamente autosufficienti soltanto con la bigliettazione: “La sostenibilità del museo passa attraverso i progetti di didattica, le interazioni con le altre realtà del territorio, il rapporto con la Pubblica amministrazione. Inoltre – spiega don Pennasso – è possibile chiedere di accedere ai fondi 8xmille che sono un’entrata stabile su cui si può contare ogni anno per laboratori, lavori di restauro e altro”. Don Pennasso, che domani presenterà i risultati di un questionario inviato ai 169 musei che hanno richiesto il contributo della Cei durante il convegno “Musei ecclesiastici: quale identità?” in programma alla Pontificia Università Gregoriana, si augura che i musei diocesani diventino “sempre più un servizio di prossimità”: “Chi viene dal resto del mondo, ad esempio, potrebbe iniziare a conoscere la nostra storia e la nostra cultura proprio lì. È il nostro biglietto da visita”.