“Non è facile lavorare con questo Papa!”. Con questa battuta ironica e scherzosa, pronunciata a braccio, Papa Francesco ha salutato i vescovi italiani, riuniti da questo pomeriggio nell’Aula del Sinodo in Vaticano per la loro 70ª Assemblea generale. In questi anni è nata “un’amicizia”, ha detto sempre a braccio Francesco ringraziando il card. Bagnasco per il suo doppio mandato, decennale, alla guida della Conferenza episcopale italiana. “La mia idea è un dialogo sincero con voi, dove si domandano le cose chiaramente e senza paura”, ha proseguito ancora fuori testo prima di dare corso all’incontro riservato con i vescovi, a porte chiuse. Durante questa Assemblea – per la prima volta – i vescovi, tramite il voto elettronico, individueranno la terna di candidati da sottoporre al Papa per la successione al presidente uscente, il card. Angelo Bagnasco. Domani, dopo la relazione del card. Bagnasco, l’assemblea procederà all’elezione della terna da consegnare a Francesco e si confronterà sul tema principale dell’assise: “Giovani, per un incontro di fede”. Tra gli altri argomenti all’ordine del giorno, il cammino di preparazione verso la prossima Settimana sociale (Cagliari, 26-29 ottobre 2017), le norme circa il regime amministrativo dei tribunali ecclesiastici in Italia e una serie di adempimenti di carattere giuridico-amministrativo. Mercoledì, alle 8.30, i vescovi concelebreranno l’Eucarestia nella basilica di San Pietro. Giovedì 25 maggio, alle 13.30, nell’atrio dell’Aula Paolo VI si svolgerà la conferenza stampa conclusiva.
“Questa Assemblea è chiamata ad eleggere una terna con cui contribuire alla nomina del nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana”: lo ha ricordato il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nel suo saluto al Papa, a proposito della principale novità dell’assise che si apre oggi. “Assicuro fin d’ora – ha proseguito – la volontà di tutti nel riconoscerlo e sostenerlo in questo servizio a beneficio delle nostre Chiese, mentre personalmente la ringrazio per la fiducia che mi ha accordato in questi anni”. Il porporato ha concluso il suo saluto citando le parole pronunciate dal Papa pochi giorni fa a Fatima: “Sotto la protezione di Maria, siamo nel mondo sentinelle del mattino che sanno contemplare il vero volto di Gesù Salvatore, quello che brilla a Pasqua, e riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è missionaria, accogliente, libera, fedele, povera di mezzi e ricca di amore”.