Casa San Michele apre le porte: una mostra d’arte per scoprire il senso della condivisione

Domani, sabato 27 maggio, dalle 15 alle 18, Casa San Michele aprirà le porte ad amici, volontari e a quanti desiderano approfondire la conoscenza delle attività della casa, in occasione della ricorrenza dei quarant’anni dalla fondazione dell’Associazione Comunità Emmaus.
Can San Michele, infatti, ubicata all’interno del parco dell’Istituto Palazzolo delle Poverelle (via Generale Giovanni Marieni, 36, Bergamo) è una struttura afferente all’Associazione Comunità Emmaus, specificamente una casa-alloggio socio-sanitaria a bassa intensità dedicata all’accoglienza di persone affette da HIV/AIDS, che vivono situazioni di emarginazione sociale o in regime alternativo di custodia al carcere. La struttura, nata nel 1998, è pensata come spazio, fisico e relazione, di famiglia, nel quale gli ospiti, svolgendo attività di vita quotidiana, insieme a percorsi socio-sanitari, seguiti da un’equipe multi-disciplinare, possano recuperare autonomia psico-fisica e ritrovare un senso di appartenenza sociale.
La giornata di Open Day nasce all’interno di un ciclo di appuntamenti, iniziati lo scorso anno, pensati per celebrare la fondazione dell’Associazione, avvenuta tra 1976 e 1977. La giornata, dal titolo “Non conta quanto è difficile, insieme è meglio”, si propone non solo come tempo per favorire la conoscenza della struttura, ma anche come conclusione di un percorso artistico realizzato dagli ospiti sul tema “Abitare”, inteso come condivisione, tema che rappresenta anche uno dei valori principali dell’Associazione stessa. Condividere è occupare lo stesso spazio e lo stesso tempo e ciò che meglio simboleggia luogo e tempo di condivisione è la tavola. Per questo motivo, a tutti coloro che sono stati invitati a partecipare sono stati consegnati gli ingredienti necessari per preparare il pane, ingredienti che dovranno poi essere ri-portati dagli ospiti sabato in modo che tutti insieme si possa impastare, infornare e mangiare di quel pane condiviso. Il tema della condivisione attorno allo stesso tavolo verrà presentato, inoltre, da ogni operatore e ospite attraverso la presentazione di un’installazione artistica realizzata appunto durante il percorso svolto in comunità durante l’anno. “Ognuno, ospiti e operatori compresi, presenterà la propria interpretazione del tema – spiega Giuseppe Pigolotti, coordinatore della struttura – Un ospite, ad esempio, porterà un’opera realizzata con antichi strofinacci di famiglia usati nella tradizione emiliana per la preparazione della pasta delle lasagne. Altri due utenti allestiranno una tavola con stoviglie di pane, con le quali e delle quali si mangerà. Ci sarà anche un’interazione proposta da un ospite, ovvero impastare roselline di pane che andranno poi a comporre un pane più grande”.
Nel giardino della casa verrà anche installata la mostra “Osare la speranza 2.0”, parte di un progetto iniziato lo scorso anno, ormai nota per aver coinvolto numerose scuole e oratori della Provincia per informare correttamente la popolazione in merito al tema dell’HIV/AIDS, sfatando falsi miti e paure e far comprendere che con questa malattia si può convivere.
“Noi siamo contentissimi di questa giornata, perché è un modo attraverso il quale la gente possa conoscere come viviamo noi, la casa, la condivisione, questa dimensione che ci appartiene come famiglia” conclude uno degli ospiti.
Per maggiori informazioni sulla struttura: http://www.comunitaemmaus.it/hivaids/casa-san-michele/
E sulla giornata: http://www.comunitaemmaus.it/?eventi=open-day-casa-san-michele