Egitto: attacco a bus di cristiani copti in pellegrinaggio, almeno 35 morti

Egitto: attacco a bus copti. La condanna del Patriarcato copto-cattolico, “tristezza e preoccupazione per il Paese”. «Un attacco terroristico che ha provocato almeno 35 morti (ma il conteggio delle vittime è ancora incerto). Uomini armati hanno fermato il bus di cristiani diretti verso il monastero di San Samuele, a sud del Cairo. Una volta saliti hanno cominciato a sparare contro i passeggeri mentre filmavano la scena. Una cosa terribile». Padre Hani Bakhoum Kiroulos, segretario del Patriarcato copto cattolico di Egitto, racconta così al Sir l’ennesimo attacco ai danni di fedeli cristiani, avvenuto oggi a Menyah. «Come Patriarcato cattolico condanniamo con fermezza questo attentato e preghiamo per le vittime, i feriti e i loro congiunti. Questo attentato arriva, come spesso accaduto in passato, in corrispondenza delle feste. In questo tempo i cristiani festeggiano l’Ascensione e si preparano a vivere la Pentecoste mentre i musulmani domani cominciano il mese di Ramadan. Ancora sangue versato che ci provoca tristezza e tanta preoccupazione per il nostro Paese. Ora tornerà la paura e con essa di nuovo le chiese blindate». Da tempo i cristiani egiziani, in larghissima maggioranza copto-ortodossi, sono nel mirino dei terroristi. Lo scorso 9 aprile, Domenica delle Palme, kamikaze si sono fatti esplodere nelle chiese a Tanta e ad Alessandria, provocando oltre 45 morti.
Egitto: attacco a bus copti. Arcivescovo di Canterbury, «cuore rotto dal dolore. Uomini donne e bambini uccisi a causa della fede»
Con il “cuore rotto dal dolore”, l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, leader spirituale degli anglicani, si unisce in preghiera per «il popolo e la nazione dell’Egitto, per la pace e per un rifiuto unanime di queste terribili azioni commesse da persone che perpetrano il terrore».«Ho il cuore rotto dal dolore – scrive Welby – per la notizia di un altro attacco terribile a uomini, donne e bambini, uccisi a causa della loro fede in Gesù Cristo. In questo momento di profonda sofferenza, ci impegniamo a pregare per coloro che sono morti, per chi è stato ferito e per coloro che hanno perso i propri cari. Preghiamo che tutti possano sperimentare la presenza di Dio in questo momento oscuro e trovare la forza per stringersi al Redentore, che è Gesù Cristo». Il pensiero dell’arcivescovo anglicano va a papa Tawadros II che «guida la chiesa ortodossa copta, con saggezza e coraggio, fede salda e fermezza». Solo pochi giorni fa, l’arcivescovo Welby ha ricevuto papa Tawadros al Lambeth Palace e insieme hanno animato una preghiera ecumenica nell’Abbazia di Westminster. «Durante questa visita – ricorda Welby – Sua Santità mi ha regalato un’icona della Sacra Famiglia che trova rifugio in Egitto per sfuggire alla persecuzione del re Erode. Oggi siamo a fianco di tutti coloro che temono per la loro vita a causa della loro fede. Siamo con papa Tawadros e tutti i cristiani d’Egitto, nella preghiera e nella solidarietà».