Villongo S. Filastro: la festa di don Claudio Bellini e degli amici dell’oratorio

«Ti chiamerò non abbandonato». Questa è la frase scelta da don Claudio Bellini, originario di Villongo San Filastro, nell’occasione della sua ordinazione e della sua prima celebrazione eucaristica. Sono le parole del profeta Isaia a ricordarci quanto sostegno e quanto aiuto servano per affrontare una scelta di vita simile.
A raccontare i primi passi da sacerdote di don Claudio è un emozionato don Gianluigi Belometti, curato della parrocchia di Albino e originario di Villongo, che ha confessato di essersi lasciato scappare qualche lacrima durante il grande giorno.
«La prima messa di don Claudio è stato un momento bellissimo e intenso per tutta la comunità dell’unità pastorale di San Filastro e Sant’Alessandro in Villongo – spiega don Gianluigi -. Le due parrocchie si sono preparate bene per l’occasione grazie alla guida di don Cristoforo, don Mattia e don Angelo che hanno accompagnato i loro parrocchiani lungo questo cammino di attesa e preparazione».
Le due giornate sono iniziate con l’accoglienza di don Claudio sabato sera per poi proseguire l’indomani con la processione dall’abitazione di don Claudio fino alla chiesa in cui ha celebrato la sua prima messa. Lungo il percorso del corteo non poteva mancare la tappa alla piccola chiesetta di San Giacomo, luogo in cui è avvenuta la vestizione, dove don Claudio ha incontrato il Signore durante la sua infanzia. La giornata di domenica si è conclusa con la celebrazione della Madonna del riscatto, una tradizione della parrocchia di Villongo che avviene ogni anno nell’ultima domenica di maggio.
«Il momento più commuovente della celebrazione è stato quello in cui le mani di don Claudio hanno consacrato per la prima volta il pane e il vino facendoli diventare il corpo e il sangue di Cristo – continua don Gianluigi -. Sono felice nel raccontare questa ordinazione perché don Claudio fa parte di un gruppo di amici che ha frequentato l’oratorio negli anni della nostra adolescenza. Due di noi, ovvero io e don Claudio, siamo diventati sacerdoti, un altro nostro amico è a Roma per seguire il cammino dei Monfortani, mentre una ragazza della nostra compagnia ha scelto di prendere i voti presso le suore operaie di Brescia. È un piccolo gruppo, ma è espressione di una comunità viva come quella di Villongo».
Una comunità che potrà essere sostegno, protezione e aiuto per don Claudio come insegnano le parole del profeta Isaia scelte per l’inizio di un cammino impegnativo, ma ricco di meraviglia.

Nella foto di apertura don Claudio Bellini con don Massimo Maffioletti e un gruppo di giovani di Longuelo, parrocchia dove ha svolto servizio pastorale negli anni della teologia