Campo di lavoro itinerante a Bergamo con Libera: alla scoperta dei beni confiscati alla criminalità organizzata

Bergamo, terra di mafia? Una domanda che farebbe forse rizzare i capelli a chi ha sempre sostenuto, anche in tempi molto recenti, che la criminalità organizzata di stampo mafioso fosse una prerogativa tutta meridionale…. Eppure basta dare una lettura al nuovo dossier 2016 “Mafie e criminalità organizzata in bergamasca” – presentato lo scorso 23 maggio dal coordinamento provinciale di Libera Bergamo – per rendersi conto di quanto in realtà anche la provincia di Bergamo non sia affatto immune a fenomeni di questo tipo.
È proprio a fronte di questa amara consapevolezza che, in vista dell’estate, il coordinamento territoriale di Libera. Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie ha deciso di organizzare per la prima volta in provincia un campo di “E!state Liberi!”, una delle settimane di formazione e impegno da anni che l’associazione organizza sui beni confiscati alle mafie in tutta Italia.
I campi di “E!state Liberi!” coinvolgono ogni estate migliaia di ragazzi e ragazze in tutto il paese, che scelgono di dedicare la loro vacanza all’attività concreta sui beni confiscati alla criminalità organizzata e alla formazione sui temi della memoria, dell’antimafia, della partecipazione democratica e della cittadinanza attiva. In Lombardia, oltre che a Bergamo si svolgeranno settimane di campo anche a Sedriano (MI) e a Vigevano (PV): tutti territori caratterizzati da un’alta densità mafiosa e dalla presenza di numerosi beni confiscati alle mafie, più o meno riutilizzati da cooperative e associazioni oppure bisognosi di attività di restauro e sistemazione ordinaria. I campi di “E!state Liberi!”, infatti, hanno come finalità quella di rendere i beni agibili per la realtà che li riutilizzerà a fini sociali, oppure di aiutare le cooperative che li gestiscono.
«A differenza di altre zone, in bergamasca non è presente un bene che abbia bisogno di una settimana di interventi – spiega Tarcisio Plebani, responsabile della settimana per Libera Bergamo – ed è per questo che abbiamo pensato ad una sorta di campo itinerante. Abbiamo scelto alcuni beni confiscati emblematici, a vario titolo, delle modalità di infiltrazione mafiosa nell’economia qui al nord: usura ed estorsione, traffico di armi e droga, gioco d’azzardo, omicidi. Di giorno in giorno approfondiremo uno di questi aspetti, cercando di dare una panoramica della presenza delle mafie anche nella nostra provincia».
La “base” del campo – cioè il luogo dove i partecipanti dormiranno e svolgeranno le attività formative – sarà l’oratorio di Boccaleone, ma dal 6 al 13 agosto i campisti conosceranno diversi beni: una villetta a Berbenno, ex-proprietà di un usuraio e che ora ospita una casa-famiglia per minori con difficoltà familiari; un appartamento a Seriate sottratto ad un truffatore e riassegnato ad una rete di scuole per la formazione alla legalità e un appartamento sito ad Alzano Lombardo. Non solo: tra le attività del campo, che prevede la realizzazione finale di un prodotto multimediale a tema, ci saranno anche delle manifestazioni e feste per sensibilizzare la comunità sul riutilizzo di altri due beni, a Gorlago e a Suisio.
«Sono stati organizzati momenti di incontro con familiari di vittime innocenti delle mafie – continua Plebani – e con il presidente della Commissione Antimafia di Regione Lombardia, Gianantonio Girelli. Sarà prevalentemente un campo di approfondimento».