Le Confraternite, una risorsa per le parrocchie: a Bergamo il raduno lombardo

«Le Confraternite non sono un retaggio di un passato remoto, ma sono ancora una risorsa per la Chiesa e per le parrocchie. Esse fanno parte di quel mondo complesso della religiosità popolare, che è una componente fondamentale nell’esperienza religiosa di ogni epoca, compresa l’attuale». Giorgio Mariano Persico, nativo di Nembro, da pochi mesi presidente diocesano delle Confraternite, parla del raduno regionale delle Confraternite lombarde, che si tiene domenica 11 giugno per la prima volta a Bergamo e vedrà l’intervento del vescovo Francesco Beschi. Attualmente, nella nostra diocesi, comprendendo i Cavalieri di Malta e i Cavalieri del Santo Sepolcro, sono attive 82 Confraternite con circa 3.000 iscritti fra uomini e donne, con un’età media attorno ai 50 anni. L’assistente diocesano è don Maurizio Rota. «In stragrande maggioranza sono intitolate al SS. Sacramento — racconta Persico —, seguite da quelle dedicate alla Trinità, a Maria e a vari santi. La più antica per fondazione dovrebbe essere la Confraternita del SS. Sacramento di Nembro, fondata nella chiesa di Santa Maria in Borgo prima del 1452. Un’altra molto antica, esistente già nel 1575, è quella della SS. Trinità a Romano di Lombardia». Nel corso dei secoli, le Confraternite hanno scritto stupende pagine di storia di fede, testimonianza cristiana e attenzione alla carità, ritagliandosi un vasto spazio nella storia dell’Italia religiosa e civile. Con l’avvento di Napoleone, agli albori del 1800 tutte le Confraternite, tranne quelle del SS. Sacramento, furono soppresse, fino a una lenta rinascita fra Otto-Novecento. Negli ultimi decenni si è innestata una rinnovata aria di primavere grazie all’immissione di leve giovani. «Nell’ultimo decennio, sono state fondate o ricostituite 10 Confraternite — prosegue Persico —, per esempio quella dei Santi Benedetto e Bernardino ad Abbazia d’Albino e della Madonna d’Erbia a Leffe. Ora si sta ricostituendo quella del SS. Sacramento a Foresto Sparso. I giovani che bussano alle nostre porte seguono l’esempio degli adulti o dei parenti. È un altro segno che la religiosità popolare, fino a poco tempo fa guardata con sufficienza, si presenta come occasione di evangelizzazione e legame con la parrocchia. Una ventata di freschezza è stata portata anche dal nostro sito www.confrternitebergamo.it, da dove è possibile trovare sussidi utili per le parrocchie: in due anni, ne sono stati scaricati ben 380». Ma cosa significa essere confratello o consorella? «Non è soltanto una adesione — conclude Persico — ma è anche un ideale, uno stile di vita e un legame con altre persone unite con gli stessi intenti».
Questo il programma del raduno regionale di domenica 11 giugno: alle 8 apertura della segreteria in Seminario. Alle 9 in chiesa ipogea, meditazioni e Lodi mattutine, quindi alle 9,45 inizio del Cammino di fraternità per le vie di Città Alta fino alla Cattedrale, dove alle 10,30 il vescovo Beschi presiede una Messa solenne, seguita dall’adorazione eucaristica guidata da don Maurizio Rota. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 17 visite guidate a Città Alta.
Carmelo Epis