Berzo, un Cre per cinque comunità. Adolescenti all’opera sul territorio: una scuola di cittadinanza

Il Centro ricreativo estivo diventa anche una scuola di cittadinanza a Berzo, in Val Cavallina, per un gruppo di una trentina di adolescenti. All’oratorio da quattro anni il Cre è diventato interparrocchiale, in vista della prossima costituzione dell’unità pastorale (ufficialmente dal prossimo mese di novembre) tra le comunità di Luzzana, Borgo di Terzo, Vigano, Berzo e Grone. Gli iscritti al Cre sono 215, seguiti da ben ottanta adolescenti.
«Siamo contenti della risposta del territorio e delle famiglie alle nostre proposte estive – sottolinea don Giacomo Cortesi, parroco di Grone -. Quest’anno visto che il gruppo degli animatori adolescenti è molto consistente, abbiamo pensato, accogliendo lo stimolo arrivato dall’Upee (Ufficio diocesano per la pastorale dell’età evolutiva) di avviare attività mirate per i ragazzi di prima superiore».

È un gruppo di 25 ragazzi che svolgeranno servizi di volontariato «civico» sul territorio: «Il progetto – continua don Giacomo – è stato messo a punto con la collaborazione delle amministrazioni comunali del nostro territorio. Abbiamo chiesto se c’erano attività che i ragazzi potessero svolgere, e la risposta è stata positiva».

Le amministrazioni hanno messo a disposizione alcuni volontari che seguono giorno per giorno il lavoro dei ragazzi sul campo: «Questa esperienza – sottolinea Arianna, educatrice della cooperativa Crisalide e coordinatrice del Cre interparrocchiale – diventa quindi anche una possibilità di scambio tra diverse generazioni e un’occasione per imparare a svolgere concretamente piccoli compiti».

Gli incarichi sono molto semplici e alla portata dei ragazzi: «Sono stati scelti – prosegue Arianna – seguendo attentamente le norme di sicurezza, e si tratta di pulizia dei parchi, tinteggiatura di muretti e ringhiere, piccoli lavoretti di manutenzione».

È un piccolo allenamento alla cittadinanza, in fondo, un modo per imparare ad avere cura del bene comune: «L’impegno non è gravoso – aggiunge don Giacomo – i ragazzi lo svolgono per due mattine alla settimana. E la finalità è duplice: da un lato loro imparano a prendersi a cuore il loro territorio, dall’altra il messaggio che lanciamo alla comunità che ci accoglie è che gli adolescenti non sono soltanto dei “ribelli” ma persone capaci di impegnarsi e di offrire tempo e aiuto agli altri».

Le attività sono partite mercoledì: «I ragazzi erano ancora un po’ spaesati, perché è una nuova avventura per tutti – sorride Arianna – ma soddisfatti». Nelle quattro settimane del Centro ricreativo estivo i ragazzi faranno i turni e toccheranno tutti i paesi del multi-cre. Anche i gruppi sono stati formati in modo da favorire nuove conoscenze e amicizie tra i ragazzi di diversi paesi dell’unità pastorale. «Per loro – aggiunge Arianna – è anche un modo per mettersi alla prova in attività manuali che non tutti hanno l’occasione di imparare a casa propria».
In ogni gruppo ci sono anche dei “reporter” che si sono assunti l’incarico di documentare l’esperienza con foto (alcune le pubblichiamo in questo post) e video. Alla fine potranno così mostrare cosa è accaduto e dare conto delle loro esperienze e delle loro scoperte ai genitori, agli amici e agli amministratori comunali alla festa finale del Cre.