Imparare dalle differenze: un gemellaggio tra gli oratori di Albino e Porto San Giorgio per il Cre

Paese che vai, usanza che trovi. Non è un segreto che l’Italia sia un paese dalle svariate caratteristiche, ma avere un confronto faccia a faccia con una realtà molto diversa dalla nostra ci porta sempre a stupirci spronandoci ancor di più a conoscere chi abbiamo di fronte. La parrocchia di Albino, in ambito di accoglienza, è sempre stata in prima linea e anche quest’anno non si è fatta sfuggire l’occasione per potersi arricchire vicendevolmente incontrandosi con un’altra realtà. Dopo l’esperienza con i seminaristi di Agrigento della scorsa estate, quest’anno c’è stata l’occasione di conoscere il punto di vista marchigiano. La prima settimana di Cre è stata caratterizzata dalla presenza di alcuni animatori di Porto San Giorgio arrivati fino ad Albino per capire come funziona questo mese all’insegna del divertimento. Un’opportunità questa che si è concretizzata dopo l’incontro tra don Tony, curato di San Giorgio, e Silvana, catechista adolescenti di Albino.
“Siete molto fortunati ad avere un oratorio così grande e così bello, la nostra parrocchia al confronto è davvero piccola. Grazie per la vostra accoglienza, spero di trascorrere una bella settimana con voi” ha esordito così Michele, il più grande tra i ragazzi di Fermo, che il primo giorno ha iniziato a osservare la complessa macchina del Cre insieme ai suoi compagni d’avventura Giulia, Silvia, Andrea, Lorena e don Tony. Un piccolo gruppo a cui bisogna aggiungere anche i due figli di Lorena, Ludovico e Davide, che hanno partecipato al Cre insieme a tutti i bambini e i ragazzi di Albino.
Gli animatori di Porto San Giorgio, però, non si sono limitati a osservare ciò che accadeva, ma hanno voluto vivere il Cre partecipando a ogni attività possibile: balli, atelier, compiti, giochi, piscine, gite e chi più ne ha più ne metta. Ogni occasione era buona per imparare qualcosa di nuovo da entrambe le parti, ma non finisce qui perché il gemellaggio tra Albino e Fermo ha preso forma anche al di fuori del contesto del Cre: ogni sera delle famiglie si sono offerte per accogliere a cena i ragazzi marchigiani che hanno legato sin da subito con parte della comunità, ma soprattutto con gli animatori del posto.
A rendere ancor più speciale questo gemellaggio è stata l’allegria che ci ha unito facendoci apprezzare le nostre differenze e ci ha permesso di condividere punti di forza e debolezza arricchendoci l’un l’altro.
Non importa se a Porto San Giorgio si gioca con le carte piacentine e ad Albino con le carte bergamasche, se da una parte l’appuntamento romantico per eccellenza è la serata al faro mentre dall’altra è la passeggiata in città alta, se i nostri dialetti non hanno un punto di incontro: nelle diversità una caratteristica ci accomuna tutti ovvero la scelta di compiere un servizio a favore dei più piccoli come quello dell’animatore e ciò che conta davvero è la grande squadra che siamo riuscire a creare per sin dal primo momento. Un segno, questo, che ci fa riflettere su come i giovani possano collaborare e creare legami in men che non si dica contro ogni pronostico: una bella e vera speranza per il futuro.
La settimana di gemellaggio si è conclusa a suon di gavettoni, un saluto originale ed esclusivo che racchiude in sé tutti i bei momenti trascorsi insieme, ma anche qualche lacrima malinconica per un arrivederci arrivato troppo in fretta.
Un grande in bocca al lupo va ora agli animatori di Porto San Giorgio per il loro Cre a cui va anche un immenso grazie per tutto ciò che sono riusciti a regalare nonostante il breve tempo trascorso insieme. Grazie di cuore a nome di tutti gli animatori di Albino ricordandovi che non è un addio, ma un arrivederci.