Le storie dei “cinema paradiso” di ieri e di oggi: il nuovo cineteatro San Filippo Neri di Nembro

«La vita non è come l’hai vista al cinematografo: la vita è più difficile» dice il vecchio proiezionista Alfredo/Philip Noiret al giovane Salvatore/Marco Leonardi, destinato a diventare un celebre regista. Nel film “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, Premio Oscar Miglior Film Straniero 1990, a Giancaldo un piccolo paese della Sicilia, l’intera comunità si ritrova nella sala parrocchiale “Cinema Paradiso” gestita dal parroco don Adelfio. Anche se il prete censura tutte le scene di baci all’interno dei film, perché le ritiene troppo sconvenienti, a don Adelfio si può attribuire il merito di aver compreso che per il suo gregge il cinema parrocchiale è uno spazio d’incontro, d’inclusione e di partecipazione.

“I nuovi Cinema Paradiso” è il titolo della ricerca promossa dall’ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) e condotta dai ricercatori Maria Grazia Fanchi e Alberto Bourlot dell’Università Cattolica di Milano. Lo studio, pubblicato da Vita e Pensiero nel volume “I nuovi Cinema Paradiso”, ha coinvolto 272 responsabili di Sale della Comunità e 168 parroci in tutta Italia. La ricerca ha rivelato che quelle che un tempo si chiamavano “cinema parrocchiali”, oggi “Sale della comunità” non solo godono di ottima salute ma, al tempo del digitale, sono in crescita e stanno rafforzando la loro presenza sul territorio, confermandosi come spazi vitali e accoglienti. Punti di riferimento “per i figli e le figlie in cammino, a volte incerti, a volte smarriti, in questi tempi difficili” prendendo a prestito le parole di Papa Francesco pronunciate durante l’udienza generale del 18 novembre 2015.

Alla ricerca dell’Università Cattolica hanno partecipato 20 sale della provincia bergamasca, tra le quali il Cine Teatro San Filippo Neri, che si trova presso la Parrocchia San Martino di Nembro. Don Matteo Cella è il responsabile dell’Oratorio San Filippo Neri (che raccoglie in sé un coacervo di attività) che fa parte della parrocchia e al cui interno si trova il Cine Teatro San Filippo Neri. Don Matteo, nato a San Pellegrino Terme nel 1979, si occupa della Sala di comunità, anche perché fin da piccolo è un appassionato della settima arte.

«La provincia di Bergamo ha una tradizione importante nel campo dell’esercizio d’essai e delle Sale della comunità» spiega Don Matteo, che prosegue «dal dopoguerra e fino agli anni Ottanta, quasi tutte le parrocchie hanno acquisito, costruito o ristrutturato cinema, teatri, sale polivalenti. C’è stato un forte impulso all’esercizio del cineforum e ci sono state molte esperienze di teatro amatoriale legate in modo particolare agli oratori. Il connubio Sala della comunità e oratorio è fortissimo da noi ed è frutto di questa storia. Negli ultimi anni, un po’ la digitalizzazione, un po’ i costi, un po’ il calo delle utenze, ha portato alcune strutture alla chiusura o che fossero riadattate. Ma là dove c’è stata la possibilità, sono avvenute delle ristrutturazioni, dei recuperi».

È questo il caso del Cine Teatro San Filippo Neri, costruito negli anni Trenta. Proprio allora, ricorda Don Matteo, nel territorio di Bergamo, c’erano cinque strutture adibite a teatro, la sala del Cine Teatro San Filippo Neri aveva la buca per l’orchestra, si rappresentavano le opere. Nell’arco degli anni la struttura è stata rimaneggiata più volte per adeguarla alle normative di sicurezza. Nel 2014 la sala è stata ristrutturata, «un intervento importante, oneroso, che ha mantenuto l’architettura tal e quale. Il contenuto della sala è stato tutto rifatto: l’impiantistica, la pavimentazione, le poltrone, l’attrezzatura cinematografica e di scena, cioè l’apparato teatrale, l’adeguamento dei camerini, la messa a norma secondo le esigenze attuali. Parallelamente a questo lavoro fisico c’è stata la cura delle persone. Il nostro teatro, come tutte le Sale di comunità della nostra zona, vive grazie all’opera dei volontari. Approfittando dell’opportunità data in quel periodo dall’ACEC, sono stati fatti corsi di formazione sul primo soccorso, sicurezza anti-incendio, competenze rispetto alla programmazione e all’amministrazione economica della sala. Nel momento in cui abbiamo riaperto l’attività, alla fine di agosto del 2015, si è ampliato il gruppo dei volontari, includendo anche un buon numero di giovani. Ora alcuni di loro hanno appena finito un corso sulla tecnica audio-luci per il teatro. Inoltre, rispetto alla conoscenza della cultura cinematografica, abbiamo mandato due di loro a fare un corso di regia, sempre grazie all’ACEC» puntualizza Don Matteo, per il quale i punti di forza delle Sale della comunità sono «il radicamento nel territorio, la possibilità di portare i contenuti a 360° ed essere molto flessibili, quindi via libera a pellicole sia “impegnate” sia più leggere per agganciare la totalità del pubblico. È una struttura di comunità, non di nicchia, a bassa soglia, direi». Nella sala si offrono anche spettacoli teatrali, circa una decina l’anno. Avvengono anche esperienze teatrali legate all’attività che fanno i ragazzi all’oratorio, «l’anno scorso il nostro gruppo di animatori ha fatto uno spettacolo molto bello ispirato a San Filippo Neri. Produzioni fatte dai ragazzi che hanno una cura dal punto di vista artistico non indifferente, ospitiamo altre attività come quelle fatte dalle scuole o in collaborazione con i loro rappresentanti» rammenta Don Matteo.

Domandiamo a Don Matteo, se la Sala della comunità possa essere intesa come uno spazio privilegiato per una pastorale “dalle porte spalancate”, come un luogo di confine tra la Chiesa e la piazza, e ci replica: «La sfida è non solo quella di portare un evento, ma far sì che quell’evento permetta di creare condivisione, dibattito, cosa che dobbiamo incoraggiare ancora per far riflettere gli utenti. Penso ai film di qualità, con il digitale siamo riusciti a fare un calendario di film maggiore rispetto al passato. Quindi due proiezioni di film di qualità il giovedì, e tre/quattro sul week end. Lo strumento digitale ha quintuplicato l’offerta. Il cinema di qualità è lo strumento attraverso il quale in maniera più diretta si riescono a far passare dei contenuti e ad avere un rapporto con il pubblico più diretto. Noi facciamo la presentazione del film prima dei titoli di testa della pellicola. Tramite un blog che si trova nel nostro sito, raccogliamo i pareri del pubblico».

I film del Cine Teatro San Filippo Neri vengono scelti da una commissione di lavoro, composta prevalentemente da giovani. «Cerchiamo di scegliere i film migliori, che abbiano anche dei valori educativi. Da noi non vedrete mai il “cinepanettone – puntualizza Don Matteo – Noi siamo fortunati perché abbiamo trovato persone capaci dal punto di vista tecnico e culturale. Credo che la strada per difendere i Cinema Paradiso sia di costruire una rete nel territorio che sostenga le persone. Sono loro che fanno la differenza nelle Sale di Comunità». Quanto mai importante la comunicazione, cioè «raramente nelle nostre comunità ci sono competenze specifiche sulla capacità di comunicare al pubblico la proposta. Nel nostro sito curiamo una rubrica sul nostro mensile dell’oratorio, dove un ragazzo recensisce un film tra quelli che abbiamo in programmazione tutti i mesi. Cerchiamo di tenere vive le pagine Facebook e abbiamo aperto un profilo Instagram e un profilo Twitter», termina Don Matteo.

 

INFO

Parrocchia San Martino Vescovo di Nembro
Oratorio San Filippo Neri
Via Vittoria, 12 Nembro (BG)
Tel. 035/520420
http://www.teatrosanfilipponeri.it/