Interrail: a spasso per l’Europa in treno. Seconda tappa, Belgrado. Qui impariamo a lasciarci sorprendere

I consigli che si possono ricevere nella propria vita sono davvero tanti e spesso sono anche troppi. Si finisce per ascoltare solo ciò che ci fa comodo lasciando perdere il resto.
Un consiglio che mi è tornato utile nei quattro giorni a Belgrado l’ho ricevuto in un biglietto di auguri un po’ di tempo fa. Sulla lettera c’era scritto: “Emozionati e sorprenditi”. In esperienze del genere un consiglio simile può sembrare superfluo, ma non è così. Una volta tornati a casa segneremo le città visitate su un planisfero, soddisfatti di avere esplorato altri stati, ma ciò che marcherà la differenza tra noi e dei semplici collezionisti sarà ciò che abbiamo provato. Belgrado, al primo impatto, può sembrare una città che ha poco o nulla da offrire, invece va vissuta fino in fondo. Il museo di Tesla, il castello, il parlamento, il centro storico: tutti luoghi arricchiti da una bellezza e un significato inaspettati. La sorpresa più bella, però, è arrivata proprio nell’ultima giornata. Stavamo visitando il tempio di San Sava in completo restauro quando, passeggiando tra i teli e le transenne, abbiamo trovato la cripta: era un piccolo antro dorato di una bellezza unica.
Questa “regola”, però, vale anche per ogni incontro fatto, dalla proprietaria della casa agli altri ragazzi che, come noi, stanno affrontando quest’avventura. Francesi, inglesi, tedeschi, spagnoli, italiani: non importa da dove si proviene, di stazione in stazione ci si aiuta come si può ridendo delle proprie disavventure tra annunci incomprensibili, coincidenze da brividi e partite a carte alle quali tutti i viaggiatori si affidano per passare il tempo. Morale della favola? Lasciatevi sorprendere e non abbiate paura delle emozioni. Quello che mi è stato dato è un consiglio semplice, magari già sentito o addirittura scontato, ma proprio per questo motivo va ribatito per evitare che ciò che rende speciale il viaggio finisca tra le banalità.