Campo di Libera a Bergamo nelle case confiscate alla criminalità organizzata

Trenta ragazzi e ragazze provenienti da tutto il Nord Italia e giunti nella nostra provincia per parlare di… mafia e antimafia! Un controsenso? Forse non poi così tanto, se si considerano i dati sui beni confiscati alla criminalità organizzata e sulle infiltrazioni nell’economia in provincia di Bergamo: ed ecco perché Libera – la rete di associazioni e realtà attiva da 22 anni nella lotta alla mentalità mafiosa – ha deciso di organizzare per quest’anno il primo campo di formazione e impegno di “E!state Liberi!” sul territorio bergamasco.
I campisti sono arrivati domenica e si fermeranno a Bergamo per una settimana: proprio in queste ore stanno vivendo i loro giorni di esperienza, alternata tra l’attività manuale e pratica sui beni confiscati alla criminalità organizzata e riassegnati a cooperative o realtà territoriali per un riutilizzo sociale (come previsto dalla legge 109/96), e i momenti di incontro, approfondimento e formazione con rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine o dell’associazionismo, sempre sul tema della lotta alla mafia e della costruzione di una nuova coscienza civile.
Il campo è itinerante: i partecipanti infatti non si stanno sporcando le mani su un unico bene confiscato ma su più di uno. Alcuni esempi? I primi giorni li hanno visti aiutare Diego Mosca e Patrizia Pesenti nella “casa gialla” di Berbenno, confiscata nel 2005 ad un usuraio milanese e trasformata nel 2011 in una casa famiglia per minori con difficoltà familiari; poi sono andati a Seriate, nell’ex appartamenti di un truffatore e riassegnato ad una rete di scuole per la legalità. La scelta di rendere il campo “mobile” è nata dal fatto che sul nostro territorio non esistono beni riutilizzati che necessitino di una settimana intera di interventi: sono stati così scelti alcuni beni simbolici, che meglio raccontassero le differenti modalità di radicamento mafioso al Nord.
Accanto ai lavori di manutenzione, i campisti stanno conoscendo persone e realtà attive contro le logiche mafiose sul territorio – hanno incontrato ad esempio il presidente della commissione antimafia di regione Lombardia, Gian Antonio Girelli – e vivendo momenti di convivialità aperti anche alla cittadinanza…. Come la “cena della legalità” di mercoledì a Nembro, o la cena di venerdì sera con i prodotti ottenuti dai beni confiscati alle mafie a Villa Suisio, abitazione confiscata ad un killer della ‘ndrangheta.