Sulla via Francigena con i giovani di Azione Cattolica: «Quante scoperte lungo il cammino»

In cammino a piedi sulla via Francigena, da Lucca a Siena dal 5 al 10 agosto, 6 giorni organizzati dall’Azione Cattolica di Bergamo settore giovani. Un gruppetto di giovani guidati da Don Flavio Bruletti e da Cesarina, giovane consacrata.
Paesaggi mozzafiato attraverso la campagna toscana, le colline, i boschi, silenzi, chiacchierate con pellegrini di ogni età, risate e condivisone di fatiche e di vissuti. Ma anche preghiera e celebrazione eucaristica. Un’esperienza unica.
Le tappe presso incantevoli borghi e città medievali: Lucca, S. Miniato, Gambassi Terme, S. Gimignano, Monteriggioni, Siena. Accoglienza calorosa negli ostelli e nei monasteri.
Tiziano di Cisano Bergamasco racconta: “Un cammino…seppur per un tratto “breve” e programmato mi ha coinvolto e entusiasmato; questo camminare a fianco a fianco a giovani come me. Giovani in ricerca, giovani che hanno seguito una chiamata, giovani che stanno camminando verso un ideale, giovani che hanno trovato la vocazione della vita. Durante il cammino scopri che non ci sono solo giovani, c’è la comunità tutta! Vedi e incontri gruppi dell’associazionismo, movimenti, sacerdoti, consacrate e consacrati, coppie, amici di diverse età, adulti e anche persone avanti con gli anni. Alcuni di questi percorrono un tratto di strada come pellegrini, altri lo fanno per sport. Eppure sono convinto che questo cammino ponga delle riflessioni e inneschi alcune domande anche in chi non crede. Penso che il camminare verso una meta, non sia solo per prestazione fisica, bensì una buona occasione per incontrare e lasciarsi guidare da Colui che è più grande di noi. Cristo è la Via, sul cammino ci aiuta, e soprattutto ci incoraggia a non perdere la Via maestra”.
Marco di Stezzano aggiunge: “Sapevamo quali sarebbero state le tappe del nostro percorso, ma come sempre, non tutto si può prevedere e dove si lascia spazio all’imprevisto è lì che l’altro ci cambia. Ad ammonire i pellegrini di questo rischio è il disegno di un labirinto scolpito sulla colonna del Duomo di Lucca. Quando sei in un labirinto, puoi intuire qual è la meta, ma non sai come arrivarci. Nel nostro camminare ciò che non prevedevamo è ciò che penso possa averci segnato di più: gli incontri con chi ci ospitava, qualche gesto di generosità inaspettata da parte degli abitanti dei paesi, i luoghi caratteristici. Tutto questo inatteso penso sia quello che più ricorderemo di questa esperienza”.