Romano di Lombardia, al Macs la mostra «Ars incisoria» con le incisioni di Dürer, Rembrandt e Longaretti

Si sono concluse nei giorni scorsi, a Romano di Lombardia, le iniziative per il decennale della fondazione del Macs (Museo d’arte sacra contemporanea) con l’esposizione «Ars incisoria». Essa è composta da ben cinquantadue opere, realizzate con la tecnica dell’incisione, capolavori di artisti vissuti tra il XV e XXI secolo ed è ospitata nella nuova sala del museo dedicata all’artista di Romano Mario Pozzoni.

Una raccolta di incisioni ampia e ben costruita che trasporta il visitatore in un percorso affascinante: dall’antico, al moderno e al contemporaneo. Tra gli artisti di questa mostra sono presenti: Dürer (1471-1528), Rembrandt (1606-1669), Rosaspina (1762-1841), Rouault (1871-1958), Ferroni (1927-2001), Pigola (1918-1999), lo stesso Pozzoni (1935-2005) , Longaretti (1916-2017), Bonfanti (1952), Defendi (1946), Marra (1938), Tomasoni (1949) e infine Luisella dell’Acqua (1963).

Ma non solo, in «Ars incisoria», si possono ammirare anche incisioni ispirate ai santi e alle iconografie del Nuovo Testamento come quelle realizzate da Nicoli (1921-1989): San Giorgio vince il drago, San Martino di Tours, I quattro cavalieri dell’Apocalisse e Saulo, Saulo perché mi perseguiti. L’incisione, filo conduttore di «Ars incisoria», «è una tecnica artistica che si è sviluppata in parallelo con la pittura e la scultura, a partire dal Rinascimento in avanti» spiega Chiara Gatti, giornalista de La Repubblica e critica d’arte. In secondo luogo, «l’incisione possiede un linguaggio autonomo e due principali vantaggi: da’ l’opportunità all’artista di esprimersi liberamente anche utilizzando il bianco e nero e infine, grazie alla diffusione della carta e dei viaggi intercontinentali, porta alla circolazione di nuove idee artistiche» conclude Chiara Gatti.

Mario Pozzoni nasce a Romano di Lombardia nel 1935 e muore nel 2005. E’ stato un artista conosciuto soprattutto a livello locale perché è stato capace di valorizzare la sua città, dedicandosi costantemente alla ricerca delle vicende storiche della comunità di Romano, all’arte e alla sperimentazione pittorica. Infatti, durante la sua carriera artistica, Mario ha affrontato diversi cambiamenti di stile e tecniche: dal figurativo alla stilizzazione, fino all’astrattismo in campo scultoreo, in particolare nei bassorilievi e nelle figure a tutto tondo. Inoltre «Mario Pozzoni è stato per molti anni insegnante di disegno e storia dell’arte e ha svolto numerose ricerche storiche sulla città, collaborando con Bruno Cassinelli e Antonio Maltempi» racconta don Tarcisio Tironi, direttore del Macs che cita Rubini, gli uomini dell’artista, una delle pubblicazioni più importanti di Pozzoni e la mostra, a lui dedicata, dal titolo «Sacro e Profano» organizzata, lo scorso anno, con l’Amministrazione Comunale di Romano.

Ricordiamo infine che a partire da domenica 8 ottobre, comincerà la rassegna «Un’Opera al mese»: ogni prima domenica del mese, dalle 17 alle 18, presso il Macs, un esperto commenterà un’opera presente al Museo e quest’anno il tema centrale sarà «L’arte nel periodo della Riforma e della Controriforma» e in particolare si rifletterà su Martin Lutero, gli agostiniani a Romano e Tommaso Moro.