L’arcivescovo Leopoldo Girelli di Predore è il nuovo nunzio in Israele e delegato apostolico a Gerusalemme e in Palestina

A ricoprire incarichi assai delicati nello scacchiere asiatico come diplomatico della Santa Sede è, per così dire, abituato. E se ne è avuta ulteriore conferma oggi 13 settembre 2017 con l’annuncio che Papa Francesco ha nominato l’arcivescovo Leopoldo Girelli, 64 anni, nativo di Predore, nuovo nunzio in Israele e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina. Attualmente era nunzio apostolico a Singapore e presso l’Asean (Associazione nazioni del Sudest asiatico), nonché rappresentante pontificio non residente per il Vietnam.
Nato a Predore il 13 marzo 1953, monsignor Girelli è laureato in Diritto canonico, parla inglese, francese e spagnolo. Dopo l’ordinazione sacerdotale (17 giugno 1978) è stato coadiutore parrocchiale di Casnigo (1978-81), residente a Desenzano (1981-84), studente alla Pontificia Accademia ecclesiastica di Roma (1984-87), segretario della Nunziatura apostolica in Camerun (1987-91) e in Nuova Zelanda (1991-93), quindi consigliere alla Sezione Affari generali presso la Segretaria di Stato vaticana (1993-2001) e consigliere presso la Nunziatura apostolica negli Stati Uniti (2001-2006). Il 13 aprile 2006 viene nominato arcivescovo e nunzio apostolico in Indonesia. Riceve la consacrazione episcopale nella chiesa ipogea del Seminario di Bergamo il 17 giugno successivo. «Sono inviato nella santa vigna del Signore in Indonesia — aveva detto quel giorno al termine del rito —. Voglio lavorare per annunciare il Vangelo e promuovere la giustizia, l’amore e la pace». Il 10 ottobre dello stesso anno viene nominato anche nunzio apostolico di Timor Est, a maggioranza cattolica, ex territorio indonesiano che aveva ottenuto l’indipendenza quattro anni prima dopo un lungo periodo di lotte con spargimento di sangue poiché l’Indonesia aveva annesso quel territorio mettendo il mondo di fronte al fatto compiuto, ma questa decisione non era mai stata riconosciuta dalle diplomazie mondiali. Proprio per questi motivi l’incarico era di grande delicatezza e prudenza.
Il 13 gennaio 2011, mantenendo l’incarico di nunzio a Timor Est, viene nominato nunzio apostolico a Singapore, delegato apostolico in Malaysia e in Brunei, nonché rappresentante pontificio non residente per il Vietnam. Nei primi tre Stati il cattolicesimo, pur attivo, è in forte minoranza, e non ci sono problemi gravi di convivenza con l’islam o fenomeni di fondamentalismo preoccupante. Più delicato il ruolo in Vietnam, dove la Chiesa cattolica è molto vivace, ma con una lunga storia di vessazioni, ostacoli nelle nomine dei vescovi e nei candidati al sacerdozio e intromissioni del governo prima comunista e poi post-comunista. La questione delle nomine episcopali è la più delicata, ma con la presenza di monsignor Girelli è stato possibile effettuare numerose nomine di vescovi, anche in sedi da tempo vacanti o guidate da vescovi molto anziani. Il 18 giugno dello stesso anno si aggiunge anche la nomina a primo nunzio apostolico presso l’Asean, l’organizzazione politica, economica, culturale e di sicurezza che riunisce 10 nazioni del Sudest asiatico: Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Birmania e Cambogia.
Ieri la nomina in Israele, Gerusalemme e Palestina, uno scacchiere spesso esplosivo per motivi politici, sociali e soprattutto religiosi. Da un anno, come arcivescovo amministratore apostolico sede vacante del patriarcato di Gerusalemme dei Latini c’è il bergamasco monsignor Pierbattista Pizzaballa, nativo di Cologno al Serio. Oltre a monsignor Girelli, sono bergamaschi altri due nunzi apostolici: Aldo Cavalli nei Paesi Bassi e Luigi Bonazzi in Canada.
Carmelo Epis