Dopo lo straordinario successo della prima serata dell’anno di Molte fedi sotto lo stesso cielo con Daniel Pennac, la rassegna delle Acli provinciali di Bergamo torna ancora nella basilica di Santa Maria Maggiore con un altro grande autore contemporaneo: Abraham Yehoshua.
Lo scrittore israeliano Yehoshua sarà ospite di Molte fedi venerdì 15 settembre, alle 20.45, e proseguirà il discorso iniziato da Pennac, ovvero parlerà del rapporto e della convivenza tra popoli e culture, spesso al centro delle sue opere. Oggi siamo chiamati a vivere in una società composita e multiculturale e quindi, sottolinea Yehoshua, occorre costruire terre di mezzo e aprirsi all’incontro con l’altro. Da sempre la letteratura indaga il rapporto tra memoria e identità, disegna i fili di un mondo che si arricchisce nelle diversità e indica la strada per costruire “una convivialità delle differenze”, dove uomini e donne di fedi e culture diverse possano vivere relazioni feconde in una condizione di rispetto reciproco.
Il suo intervento sarà tradotto in simultanea da Paolo Noseda, uno dei più noti e apprezzati traduttori italiani. L’ingresso all’evento è gratuito, previa prenotazione del biglietto sul sito www.moltefedi.it. Per chi non riuscisse a partecipare, ci sarà la diretta Facebook sulla pagina di Molte fedi.
IL CONCERTO ALL’ALBA
Domenica 17 settembre, alle 5.30 del mattino, per il terzo anno consecutivo Molte fedi promuove il concerto all’alba. I primi 200 biglietti previsti nel chiostro di Astino sono andati subito esauriti. Le avverse previsioni meteo per il fine settimana hanno fatto spostare l’iniziativa in Santa Maria Maggiore, il che permette anche la possibilità di prenotare nuovi biglietti (12 euro intero, 10 per i possessori delle card).
Un concerto di Michele Gazich non è mai solo un concerto, ma un viaggio interiore che ti porti nel cuore, un rito ma senza ostentazione, una celebrazione d’amore in un mondo sempre più carico d’odio. Il concerto è composto da un’antologia delle canzoni di Gazich legate ad una dimensione di ricerca interiore e spirituale: in apertura, l’inedita Il vecchio e la notte, dedicata a Padre Turoldo, composta per questo incontro; al cuore del concerto l’ampio affresco di Verso Damasco, in cui la Damasco di San Paolo viene posta accanto alla Damasco di oggi; infine Il latte nero dell’alba, dedicato a Paul Celan, tra i maggiori poeti di cultura ebraica del Novecento. È stato eseguito per la prima volta a Cracovia nel 2012; davanti al Senato e al Re Felipe XI di Spagna in presenza delle comunità ebraica e rom; a Venezia nel 2017 al festival “Incroci di civiltà”. Tradotta in molte lingue, anche yiddish e greco moderno, è canzone simbolo della memoria dell’olocausto.
Molte fedi sotto lo stesso cielo è organizzata dalle Acli provinciali di Bergamo, con il patrocinio di Provincia, Comune, Università di Bergamo e la Cattedra Unesco, in collaborazione con moltissimi gruppi e associazioni del territorio.