Il Papa “eretico” sotto osservazione. La lettera dei 62

Contestate al Papa 7 affermazioni “false ed eretiche”

Il Papa è sotto osservazione. Una lettera firmata da 62 “studiosi sparsi in tutto il mondo”  gli contesta alcune affermazioni contenuto suo documento Amoris Laetitia. “Vostra Santità – dice la lettera – ha sostenuto, in modo diretto o indiretto (con quale e quanta consapevolezza non lo sappiamo né vogliamo giudicarlo), le seguenti proposizioni false ed eretiche, propagate nella Chiesa tanto con il pubblico ufficio quanto con atto privato”.

Segue la lista di sette proposizioni “false ed eretiche”. Tutti gli organi di informazioni italiani hanno notato che tra i firmatari appare il  banchiere piacentino Ettore Gotti Tedeschi, già presidente dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR), defenestrato nel 2012. Questi ha poi dichiarato “Io non do dell’eretico al Papa, non lo penso neanche lontanamente. Sarei stupido se lo facessi, non sono un teologo”. Ma Gotti Tedeschi, con una singolare piroetta, ha firmato quella lettera dove invece si dice che il Papa ha sostenuto sette verità “false ed eretiche”.

Dunque, ci risiamo. I critici del Papa affermano di obbedire al Papa ma lo criticano. Il che ribadisce, anche questa volta, una contraddizione di fondo. Questi credenti tutti d’un pezzo chiedono una Chiesa che comanda e definisce. Ma quando la Chiesa definisce qualcosa che non piace loro, prendono le distanze.

La fede, complesso di verità statico

Dietro l’iniziativa dei 62 sta un’idea delle verità di fede viste come un complesso definito e statico. Non cambia nulla, non deve cambiare nulla. Che la Chiesa abbia impiegato più di mille anni per dire che i sacramenti sono sette, che il sacramento della penitenza abbia conosciuto autentiche rivoluzioni lungo i secoli, che il carattere sacramentale del matrimonio sia stato definito con molta fatica (e sto citando “casi” di evoluzioni relative ai sacramenti. Altre, ancora più clamorose, si potrebbero citare per diversi aspetti della dottrina teologica e morale)…

Tutto questo a questi signori non dice nulla. La Chiesa che ha sempre cambiato per rispondere alle provocazioni della storia non deve cambiare più. E così i grandi obbedienti disobbediscono.

Si lavora dentro il mondo, si crede standone fuori

Curioso, in particolare, il caso di Gotti Tedeschi. Uno che bazzica con i soldi, che dunque è proprio ben dentro il mondo moderno, se ne tira fuori quando si tratta di fede. Molti cattolici sono così: dentro quando fanno gli affari, fuori quando credono.

Resta da vedere se quella fede lì è ancora quella di Gesù di Nazaret, quella degli operai dell’”undicesima ora” o quella del padre del figliuol prodigo. Da ricordare che quel tale lì, Gesù di Nazaret, è stato fatto fuori proprio dagli osservanti del suo tempo, dagli obbedienti a oltranza che intendevano punire il disobbediente. Niente di nuovo sotto il sole.